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Porpoising: missing la bestia nera della SF-24

Una Sf-24 che finalmente ha raggiunto quello che avrebbe dovuto essere il suo asso nella manica, ad inizio della stagione, e che invece ha richiesto un lungo alternarsi di passi avanti, cui hanno dovuto far seguito alcuni ripensamenti per trovare quelle correlazioni che erano necessarie per far quadrare i dati tra Galleria del Vento CFD, Simulatore di guida ed infine i dati effettivamente riscontrati in pista, dove vi era un appuntamento “fisso” e “malefico”: quel porpoising improvviso inaspettato ed anche variabile nella stessa gara e nello stesso punto del tracciato che toglieva la fiducia e sicurezza nei piloti, per poter percorrere nei tempi ideali i singoli tratti dei tracciati interessati ed avere le gomme nel loro migliore range d’esercizio..

Bisognava trovare quella chiave di lettura che passo a passo, modifica per modifica facesse raggiungere quello che doveva essere l’equilibrio aerodinamico che consentisse di raggiungere la massima espressione delle caratteristiche dinamiche della monoposto. Evidentemente si sono concretizzati i supporti dei nuovi inserimenti tecnici che hanno fatto sì che oggi sia molto meno complesso raggiungere lo specifico set-up necessario alle singole caratteristiche dei differenti tracciati, anche in quelli dove la presenza delle gare Sprint risulta essere una limitazione.

In questo fine settimana si attende il trittico nelle conferme di vittorie che darebbero la certezza delle caratteristiche di adattamento ad ogni tracciato, sia pure in presenza della seconda Sprint di questo trittico. Due tratti veloci, raccordati, il primo in discesa, il secondo in salita con un lungo appoggio sulle gomme di destra prima del rush per il traguardo.

Due concetti di equilibrio che potevano essere antitetici e che ora, nei 60 minuti d’esordio, potrebbero raggiunge le valutazioni necessarie, fermo restando che anche il motore avrà la sua bella corresponsabilità di prestazione nell’ultimo tratto anche in funzione dell’altezza media che è oltre i 750 metri s:m. che di certo non da i problemi del Messico ma che comunque ha una sua percentuale d’interesse sui poco più dei 4000 metri che ne fanno uno dei circuiti più corti della F,1 a fronte degli ottomila con cui era stato a suo tempo inaugurato..