La Cost Cap Administration (CCA) non scherza e sta spulciando i conti sia delle squadre ma anche dei fornitori di alcuni degli accessori di base, per la F.1 come sono i produttori di motori o Power Unit
I primi risultati di queste indagini accurate hanno evidenziato che Honda ed Alpine, che peraltro è prossima a chiudere questo suo settore industriale a partire dal 2026 abbandonando la F.1, come la FIA ha precisato non hanno superato i limiti di spesa consentiti per il regolamento di settore, ma sono state loro contestate violazioni procedurali.
Infrazioni in cui è stata verificata e confermata la buona fede, durante l’intero processo di revisione sebbene le stesse “indagate”non siano riuscite a fornire nei tempi previsti informazioni e prove aggiuntive quando le stesse sono state richieste.
“Non c’è alcuna accusa o prova che Alpine o HRC abbiano cercato o ottenuto un vantaggio indebito come risultato della violazione” ha ufficializzato la FIA
“La Cost Cap Administration ha riconosciuto che entrambi i PUM [produttori di power unit] hanno agito in modo cooperativo e in buona fede durante l’intero processo di revisione e hanno cercato di fornire informazioni e prove aggiuntive quando richiesto in modo tempestivo”
La FIA parallelamente ha ufficializzato l’entità delle sanzioni per Honda e Alpine. Queste comunque zono penalizzazioni a livello economico, Honda dovrà pagare un’ammenda di 600.000 dollari, mentre per Alpine l’ammontare è di 400.000 dollari.