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Altro fine settimana anomalo per la F.1

Fine settimana dal programma di lavoro “anomalo” quello che inizia domani sul circuito Città del Messico che già presenta una propria anomia di base: gli oltre 2200 metri d’altezza sul livello del mare che propongono una rarefazione dell’aria che richiede una serie di accorgimenti programmatici decisamente unici, a partire dalle possibili velocità che si possono raggiungere e dall’assuefazione umana a questa rarefazione con l’affaticamento che ne consegue,

L’altra anomalia è rappresentata dalla effettiva disponibilità temporale per la messa a punto e sviluppo di assetto e strategie: Il tutto raccolto nei tempi disponibili nella prima e terza sessione i prove libere prima delle qualifiche.

Nel pomeriggio di venerdì è infatti prevista una sessione di lavoro in cui tutte le squadre saranno a disposizione del fornitore unico di gomme per vedere di ridurre la scelta dei prototipi di gomma con cui lavorare nell’ultima sessione comune già prevista due giorni dopo la fine del campionato.

Oltre alla normale dotazione di gomme prevista per ogni fine settimana di gare, i piloti avranno due set che dovranno utilizzare in determinate condizioni di lavoro per raccogliere le informazioni necessarie a determinare la tipologia di battistrada da abbinare, per il prossimo anno, alla struttura già omologata e depositata in Fia.

Rotonde e nere è quanto è conosciuto dai pioti mentre tutte le squadre devono garantire, durante ognuna delle fasi di lavoro che coprono sia la simulazione della prestazione assoluta sia le opportunità sulla lunga distanza, le medesime condizioni delle monoposto. Possono transigere solo quei piloti che hanno dovuto lasciare la loro monoposto in FP1 ad un giovane esordiente che avranno a disposizione anche un treno di quelle gomme battezzate medium utilizzate quest’anno.

Le maggiori velocità massime, che si possono raggiungere nei rettilinei più lunghi, fanno sì che le temperature superficiali del battistrada si abbassino velocemente e i piloti si troveranno a dover affrontare delle decelerazioni violente, che, anche per il ridotto carico aerodinamico, possono proporre dei bloccaggi con possibili spiattellamenti del battistrada stesso ed innesco di vibrazioni che possono indurre a dover applicare delle strategie riduttive per la consistenza delle gomme stesse..