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Ad Austin l’ultimo sviluppo delle F.1

Tutta la F.1 sta volando alla volta di Austin per completare la spedizione che n3llo scorso fine settimana ha visto partire le monoposto con tutte quelle che si possono definire come l’ultimo sviluppo dell’ anno con un particolare riguardo nei confronti, almeno, di quelle che si possono definire le ali anteriore aerosensibili,

Ovvero quelle singole componenti dello spoiler anteriore che sono in grado di corrispondere ai limiti di flessione statica imposta dalla FIA con l’applicazione di quei pesi previsti in fase delle verifiche tecniche pre gara e che poi sotto la sollecitazione dell’aria in funzione della velocità sono in grado di flettere e quindi di ridurre il drag nei confronti dell’avanzamento mantenendo il carico desiderato che poi al calare della velocità si mantiene almeno costante se non con un incrementi all’avvicinarsi della percorrenza in curva, lenta,

Questa modifica diffusa fa seguito a quanto a suo tempo scoperto essere in uso sull’ultima generazione di monoposto, Mc Laren in particolare, e di cui si sono constatati i risultati finali. E’ il risultato dell’utilizzazione dell’ultima generazione di gallerie del vento che consentono di avere delle correlazioni più sincere a fronte di quanto avviene effettivamente in pista.

La lunga sosta ha consentito di affinare le monoposto per l’ultima serie di 6 gare che possono ribaltare il risultato finale del campionato dell’anno, sia per quanto riguarda i costruttori sia quello piloti. Da non dimenticare, infatti che vi sono in programma anche le ultime tre gare sprint che oltre a rivoluzionare il programma del lavoro in pista garantiscono una manciata di punti che possono anche essere decisivi.

Le modifiche nella gestione dell’anteriore hanno una correlazione con quanto avviene sia nella parte intermedia superiore della monoposto sia per quanto avviene nella sua parte inferiore che deve trovare nel diffusore quella continuità di carico che è sempre necessaria in funzione di quella costanza richiesta dai piloti per potersi fidare del comportamento della monoposto.

A seguire, oltre che a cominciare a studiare ulteriormente i dati in pista per sviluppare le monoposto del prossimo anno che potrebbe essere diffusamente differente rispetto a quelle attuali, proprio in funzione delle nuove gallerie del vento, il lavoro non dovrebbe differire molto da quello dell’aggiornamento necessario per l’adattamento di ogni singolo tracciato, Messico in particolare dove l’aria rarefatta creerà non pochi problemi di prestazioni e di raffreddamento.