Onori ed oneri nella Motor Valley che, nei tempi e nei metodi, vede sempre più circoscritte, al vissuto locale, le tematiche dell’automotive che sono al centro di un programma che nell’ultima edizione ha evidenziato una restrizione di quelle che sono le rappresentazioni relative all’interesse del grande pubblico con una certa ripetitività delle cose.
Non è oro tutto quello che luccica e sta prendendo sempre più ampia preoccupazione l’ effettiva situazione dell’essere in cui è protagonista la Maserati che vede il concretizzarsi di repentine mancate immatricolazioni dei suoi prodotti, alcuni anche a fine vita, sul territorio italiano.
Le mancate immatricolazioni si legano anche alle ridotte capacità produttive di quelli che erano i centri presenti oltre i confini provinciali della sede storica di V.le Ciro Menotti che è soffocata come in uno di quei busti che usavano le dame per crearsi un invidiabile silhouette nei secoli scorsi, dalle restrizioni degli spazi che sono ancora quelli dal suo primo trasferimento da Bologna a Modena.
Il momento che è stato all’inizio delle problematiche è stata la mancata opportunità di sviluppare un piano industriale che avrebbe previsto un ampliamento della sede produttiva, ad est dell’attuale polo andando ad inglobare gli spazi in essere e sedi di altre piccole attività presenti, qualcosa di analogo a quanto avvenuto ripetutamente a Maranello sino alla ristrutturazione delle aree in cui è sorto l’ e-building.
Il pensiero. obiettivo, di Sergio Marchionne non solo non ha trovato l’adesione delle entità politiche e sociali locali ma ha scatenato pesanti polemiche che lo hanno fatto desistere dai propri progetti che si sono accentrati sulla realizzazione del lontano “satellite”, Innovation lab che si è andato ad aggiungere la lista delle parabole ascendenti e discendenti degli insuccessi locali.
Un allarme latente, che ora sta suscitando i mal di pancia ed il terrore di politici ed organizzatori di settore per una che sembra essere la prospettiva di una malattia incurabile che anticipi il decesso del motore endotermico del 2035.
Installation Lab e le storie di Sturtz, CZ, Quale, Bugatti, De Tomaso, i cui ricordi stanno svanendo per la mancanza degli attori protagonisti, l’ abortita e controversa avventura cino americana, in quel di Reggio Emilia, per la Supercar elettrica, ed altri episodi di minore importanza in quanto si sono fermati alla sola fase di progettazione, senza neanche arrivare all’ipotetica industrializzazione, fanno parte di quell’oblio di cui non si vuole parlare, il panno sporco gettato nel limbo da dimenticare assolutamente, come il parente povero delle famiglie blasonate..