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Alpine conferma i motori Mercedes dal 2026

Ora è ufficiale: l’ Alpine ha confermato quello che era un sentimento nell’ambito della F.1: il programma relativo allo studio e fornitura delle power unit di Formula 1 non avrà un futuro dopo la fine del prossimo anno.

Si formalizza così lo scenario che aspetta di vedere la conferma, da parte della Mercedes, di fornire alla squadra di Enstone i propri motori nella nuova generazione a partire dal 2026.

Alpine Racing F1 abbandonerà definitivamente le power unit che sinora sono state realizzate a Viry-Chatillon, dove sono stati progettati per 30 anni motori e possono vantare nel loro palmares 12 titoli mondiali.

Una notizia che per il momento è fine a se stessa, ovvero non fa seguito altro che non vada oltre quella della cessazione nella presenza fattiva nella F.1 dove peraltro non vi era altro che una presenza che si può definire esclusiva, quindi senza una opportunità di entrate tramite un eventuale fornitura ad un team cliente.

Sul prossimo futuro di questo settore di casa Renault non vi sono certezze ma solo delle prospettive che ne prevedono la possibile transizione in un centro di ingegneria per contribuire alla tecnologia delle future auto stradali dei marchi Renault e Alpine.

Questo percorso, decisamente inedito se si cerca qualche riferimento sul piano commerciale e della produzione stradale, è stato voluto da Luca De Meo per vedere di concretizzare il rilancio della squadra nel campionato di F.1.

Rilancio per cui è stato chiamato a fare da advisor Flavio Briatore e che vede nell’accordo con Mercedes la strada più breve e “sicura” per rientrare nella parte più alta nelle classifiche iridate dove oggi il piatto piange.

A questo primo passo non si esclude che possa far seguito la cessione della squadra di Enstone, cui sembra possano essere interessate varie entità economiche a partire da un fondo d’investimento che vedrebbe, nel minore impegno di gestione necessario, lo stimolo a proseguire nell’iniziativa, in quanto essere fruitori di una fornitura di motori, di cui si conoscono gli estremi economici, ha aspetti decisamente meno impegnativi a fronte di quella di esserne produttori, a fronte dell’alea del risultato finale.