“ASAPS con l’annuale Rapporto sui decessi tra gli utenti più vulnerabilivuole evidenziare all’opinione pubblica questa “strage silenziosa” sulle strade italiane – afferma il Presidente ASAPS Giordano Biserni. Nell’elaborare il “7° Rapporto sui sinistri con il coinvolgimento di pedoni” abbiamo constatato un aumento di molti dati, e ci impressiona che il numero di decessi sia rimasto lo stesso tra il 2022 e il 2023. Possibile che non si possa migliorare? Questi dati li trasmetteremo ai componenti delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato alla vigilia della ripartenza dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva, affinché si prenda atto di una situazione intollerabile per un Paese civile, che regredisce anche rispetto ad altri Paesi Europei che hanno introdotto regole e sanzioni più severe verso chi uccide o ferisce un pedone. Questo rapporto – curato in modo puntuale dagli specialisti dell’Ufficio Studi ASAPS – è l’ennesimo campanello d’allarme per tutti, per le istituzioni, il Governo, i parlamentari, gli enti proprietari strade che devono investire seriamente nelle infrastrutture, così come sul miglioramento della segnaletica luminosa agli attraversamenti pedonali, in alcune parti d’Italia totalmente assente o non manutenuta correttamente. Grave è l’aumento dei sinistri mortali nelle grandi città, con i dati di Roma, ormai spaventosi. Vogliamo ribadire il concetto che l’attraversamento pedonale, in Italia è terra di conquista per i più indisciplinati che non rallentano neppure di fronte agli anziani che rimangono vittime sei volte su dieci. Il Governo deve disporre assunzioni tra le forze di polizia e nelle polizie locali, da dedicare ai controlli stradali. Basta fare guerra ad autovelox, etilometri, perché questi sono i risultati che si stanno ottenendo, soprattutto per l’effetto “liberi tutti”, dato da annunci e mancata emissione di decreti attuativi. Sulle strade servono controlli e la riforma seria del codice della strada. Nessuna campagna di sensibilizzazione sulla conoscenza delle norme che prevedono la decurtazione di ben 8 punti dalla patente, in caso di mancata precedenza ai pedoni sulle strisce, è stata realizzata negli ultimi 12 mesi. Per finire, il triste contatore dell’Osservatorio Pedoni 2024, che conta le vittime in tempo reale dei decessi tra i pedoni dal 1° gennaio all’8 settembre 2024, ha già superato le 270 vittime. Serve un reale cambio di mentalità alla guida, perché siamo tutti pedoni”– conclude Biserni
ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale – presenta il 7° Rapporto annuale sull’incidentalità con il coinvolgimento dei pedoni in Italia, grazie ai dati ISTAT dell’anno 2023. L’annuale appuntamento permette di fare il punto sull’utente più vulnerabile, alla luce delle molte informazioni che arrivano dagli organi di polizia stradale, impegnati nei rilievi, e dalle elaborazioni dell’Ufficio Studi di ASAPS, punto di riferimento a livello nazionale. Nell’anno 2023 i dati peggiorano per numero di feriti e numero di sinistri con il coinvolgimento dell’utente più debole della strada. Rimangono stabili come numero complessivo di decessi.
INCIDENTI, MORTI E FERITI
Nel 2023 sono avvenuti 18.483 investimenti di pedoni, in aumento rispetto al 2022 (17.765) e al 2021 (17.164) 50 al giorno, 2 l’ora, in cui sono morte 485 persone, 314 uomini e 171 donne (nel 2022 furono in numero uguale, sempre 485 persone, 325 uomini e 160 donne). Il dato è lo stesso del 2022 quando vi era stato un aumento del 3% rispetto al 2021 e +18,6% rispetto al 2020 quando furono 409, mentre diminuiscono del 9,2% rispetto al 2019 – prima del Covid-19 – quando morirono 534 pedoni. ASAPS nel comunicare i dati ricorda come, nel 2002 – l’anno prima dell’introduzione della patente a punti in Italia – persero la vita ben 1.226 pedoni, a riprova che l’introduzione della PaP, un efficace piano di controlli alla guida degli automobilisti, e nuovi sistemi di protezione sui veicoli con allarmi dedicati al blocco della marcia in caso di ostacoli, hanno portato a risultati eccezionali, anche in termini di costi economico-sociali. Ora però è significativa la mancata diminuzione del numero di pedoni deceduti avvenuta nell’ultimo anno, con una stagnazione allarmante.
In retrospettiva in Italia tra il 1991 e il 2023 sono morti 24.420 pedoni, ne sono rimasti feriti ben 627.330, come tutti gli abitanti di Palermo!
Preoccupa infatti il numero di pedoni feriti, alcuni con danni permanenti, che ha raggiunto i 19.691 , in aumento rispetto ai 19.062 dell’anno 2022 e nettamente più alti rispetto ai 16.693 del 2021, ben 54 al giorno, con un aumento di ben 2.998 unità rispetto al 2021, anno caratterizzato dalla pandemia. Tra il 2005 e il 2019 era rimasto costante il numero di feriti tra i 20.000 e i quasi 22.000 cittadini, poi l’anno della pandemia ha portato a circa 13.547il numero di persone che si erano rivolte alle strutture ospedaliere, ma solo grazie ad una minore mobilità veicolare.
I LUOGHI DEGLI INVESTIMENTI
ASAPS ha poi analizzato i dati relativi ai luoghi degli investimenti di pedone, come quelli su marciapiede (29 decessi in 782 incidenti), mentre camminava regolarmente sul margine della carreggiata (25 decessi in 825 incidenti), mentre lavorava sulla carreggiata protetto da apposito segnale (5 decessi e 25 sinistri) e soprattutto si evidenziano i troppi investimenti sugli attraversamenti pedonali (sia protetti da semaforo o da agente, sia non protetti ma segnalati), ben 8.276 con 175 decessi, 156 in ambito urbano e 19 in ambito extraurbano (nel 2022 ci furono 7.995 sinistri con 181 morti, con 166 vittime in ambito urbano e 15 in ambito extraurbano), il 36% (!!!) di tutti i pedoni morti nel 2023. Nel 2021 erano stati molti meno, 6.762 i sinistri con eguale numero di morti 180 (157 in ambito urbano e 23 extraurbano) e oltre 10.000 feriti, nel luogo più”sacro” della strada, quello in cui la precedenza è diritto del pedone e dove la tutela dovrebbe essere maggiore, come negli altri paesi europei.
LA RESPONSABILITA’
Complessivamente gli investimenti in cui il responsabile è stato il conducente del veicolo sono stati 9.958 con 229decessi di cui 193 in ambito urbano e 36 in area extraurbana. Ma non bisogna dimenticare come anche i pedoni siano sottoposti alle norme del Codice della Strada e gli incidenti provocati dai loro comportamenti irregolari siano stati ben 3.990 con 107 decessi e oltre 3.855 feriti, con 2.322 casi in cui il pedone attraversava la strada irregolarmente, in 642 incidenti camminava in mezzo alla carreggiata, in 514 occasioni il pedone veniva fuori improvvisamente da dietro un veicolo in sosta o fermata, in 291 situazioni il pedone attraversava al passaggio pedonale non rispettando i segnali con 11 decessi.
I casi in cui la responsabilità è stata assegnata sia al conducente che al pedone si attesta a 1.770, con 86 decessi.
LE SANZIONI A CONDUCENTI E PEDONI
Il rapporto Istat indica anche il numero di sanzioni a conducenti di veicoli che non hanno dato la precedenza al pedone, che ha raggiunto il numero 14.908 multe.
Anche i pedoni violano il codice della strada quando non rispettano le norme di comportamento, con ben 12.482 sanzioni nell’anno 2023.
MESI PIU’ E MENO A RISCHIO
Il mese più a rischio per i pedoni è risultato settembre con 61 decessi (44 uomini e 17 donne), quello meno a rischio maggio, con 22 (12 uomini e 10 donne). Come numero di feriti, il maggior numero si è contato nel mese di novembre con 2.186 persone costrette alle cure mediche (1.029 uomini e 1.157 donne), quello con meno episodi agosto con 1.243 casi (609 uomini e 634 donne). L’oscurità e la mancanza di attenzione sono fattori molto delicati che necessitano di adeguate campagne di sensibilizzazione, ad oggi totalmente assenti dai mass-media e dalle iniziative governative.
GIOVANI ED ANZIANI SEMPRE PIU’ A RISCHIO
Sono stati 12 (rispetto ai 19 dell’anno precedente) i giovani sotto i 18 anni morti in Italia nel 2023 (7 ragazzi e 5 ragazze). Quattro avevano meno di 5 anni, (due bambini e due femmine), mentre i feriti sotto i 18 anni sono 2.498(1.332 maschi e 1.166 femmine) di cui 442 con meno di 5 anni. Dati preoccupanti, a dimostrazione che non riusciamo a tutelare i più piccoli che non riescono certamente ad essere autonomi.
Brutte notizie ancora per la c.d. “terza età” perché alla fatidica data dei 65 anni compiuti il numero di incidenti gravi esplode con ben 314 decessi nell’anno 2023 (193 uomini e 121 donne), in aumento di ben 27 unità rispetto ai 287 morti dell’anno 2022 con 183 maschi e 105 femmine, il 65% di tutti i deceduti, in pratica due pedoni su tre sono ultra65enni che perdono la vita, molto spesso attraversando una strada, persone che hanno riflessi meno pronti e con un passo meno veloce di utenti più giovani ma che necessitano di maggiore tutela, anche con norme specifiche.
REGIONI PIU’ E MENO A RISCHIO PER GLI ULTRA65ENNI
La regione con il più alto numero di pedoni morti tra gli ultra65enni è il Lazio con ben 51 ultra65enni uccisi nel 2023 (29 uomini e 22 donne), in netto aumento rispetto ai 39 decessi dell’anno 2022; segue la Lombardia con 36 pedoni morti (22 uomini e 14 donne), in calo rispetto ai 42 decessi dell’anno prima, e dalla Campania con 30 (15 uomini e 15 donne), Sicilia con 29, Veneto con 26, Emilia Romagna con 25 e Toscana con 23. I feriti ultra65enni sono stati ben 6.315 (2.944 uomini e 3.371 donne), con 1.072 feriti anziani in Lombardia, 869 nel Lazio e 637 in Toscana. Su questo fronte serve per ASAPS una seria riflessione anche in ambito locale, con servizi di prevenzione e campagne tematiche e specifiche nei territori più a rischio, perché il numero di anziani deceduti non conosce diminuzioni di anno in anno.
VEICOLI COINVOLTI
Tra i veicoli investitori nei casi di decessi la parte del leone è svolta dall’autovettura con ben 354 casi (compresi cinque taxi/ncc ), 64 autocarri, 34 motocicli, 14 autobus/filobus e tram, 4 biciclette, 2 biciclette elettriche, 4ciclomotori, 1 quadriciclo, in 8 casi nessuna notizia della tipologia di veicolo è stata riportata perché si tratta di episodi di pirateria senza un colpevole.
Tra i veicoli investitori nei casi di pedoni feriti, sempre le autovetture sono state 14.574 volte protagoniste di incidenti tra cui 151 taxi/ncc e 36 auto di soccorso o di polizia, 318 autobus/filobus e tram, 371 biciclette, 53biciclette elettriche, 182 monopattini, in 654 casi nessuna notizia della tipologia di veicolo è stata riportata perché si tratta di ulteriori episodi di pirateria che ha provocato feriti.
GRANDI CITTA’
Sono stati 6.163 gli investimenti di pedoni nelle grandi città nel 2023, 1.959 a Roma, 1.124 a Milano, 577 a Genova, 442 a Torino, 389 a Napoli, 313 a Bologna, 216 a Palermo, 195 a Bari, 161 a Catania, 146 a Trieste, 128 a Verona, 77 a Messina, 71 a Venezia.
Aumenta ancora il numero di decessi tra i pedoni, che passa dai 114 del 2019, ai 102 del 2020 agli 86 decessi del 2021, arrivando ai 117 nel 2022, aumenta ancora con la cifra di 129 (86 uomini e 43 donne) con un + 10% rispetto all’ultimo anno. 80 su 129 avevano più di 65 anni (49 uomini e 31 donne). Roma rimane un caso a se, superando i dati del periodo pre-pandemia con ben 55 decessi (36 uomini e 19 donne), erano stati 44 nel 2022, mentre nel 2021 erano state 32 le croci sulle strade romane. Sempre nella Capitale 33 vittime su 55 avevano più di 65 anni, una vera strage di anziani. Nella Capitale i pedoni morti nel 2017 furono 49, nel 2018 furono 59, nel 2019 42 e ancora 40 nel 2020 nonostante il lockdown, secondo i dati ISTAT. Al secondo posto tra le grandi città, sale Milano con 19decessi – 14 uomini e 5 donne – di cui 11 ultra65enni. Seguono Napoli con 11 vittime (ben 10 ultra65enni), Palermo con 9, Catania con 7, Bologna con 6, Torino, Genova e Bari con 5, Firenze e Trieste con 2, Venezia, Verona e Messina con 1.
Aumenta di molto il numero di feriti nelle grandi città che passa dai 4.442 del 2020 ai 5.767 del 2021, a 6.459 del 2022, ai 6.586 dell’anno 2023.
Roma ha anche il record di feriti con 2.106, in aumento rispetto ai 2.056 dell’anno 2022 e rispetto ai 1.721 pedoni dell’anno 2021, che sono ricorsi alle cure dei medici, in netto aumento rispetto alle 1.351 del 2020; in pratica in ogni giornata sono 6 le persone che subiscono lesioni quando camminano per le strade della Capitale. Seguono Milano con 1.201 feriti e Genova con 608 pedoni feriti.
PIRATERIA
La pirateria fenomeno sconsiderato che lascia i pedoni a terra ha visto ben 1.121 episodi, con 55 morti e 1.278feriti, in netto aumento rispetto ai 599 sinistri del 2018. Un fenomeno criminale che non conosce soste, nonostante le pene più severe introdotte nel 2016 con la legge sui nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali.
REGIONI PIU’ E MENO A RISCHIO
Il Lazio è la regione che ha avuto il maggior numero di decessi con 87 (58 uomini e 29 donne) di cui ben 51 ultra65enni, in netto aumento rispetto ai 70 decessi del 2022 di cui ben 39 ultra65enni, seguita dalla Lombardia con 58 (in calo rispetto ai 69 nel 2022), da Campania con 44, Emilia Romagna con 43, Sicilia e Veneto con 39, Toscana con 33, Piemonte con 26.
I dati sui pedoni feriti, indicano al primo posto la Lombardia con 3.295, seguita dal Lazio con 2.855 persone, e al terzo posto la Toscana con 1.727 feriti. In Molise nel 2023 nessun pedone deceduto e solo 49 feriti, mentre in Basilicata e Valle d’Aosta è accaduto solo un investimento mortale nell’anno in esame. Come numero di feriti con investimento di pedone svetta ancora una volta la Lombardia (3.663 in aumento rispetto ai 3.063 del 2022), seguita dal Lazio (2.934 in aumento rispetto ai 2.649 del 2022), Toscana (1.758), Emilia Romagna (1.624), Piemonte (1.388) e Veneto (1.173).