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FERRARI F1

Leclerc dal “mea culpa” alla soddisfazione

“Abbiamo fatto una gara perfetta, abbiamo eseguito tutto nel migliore dei modi. Vorrei però tornare un attimo sulle qualifiche di ieri. Certamente le gomme non erano nella temperatura giusta quando sono uscito nell’ultimo tentativo, ma se anche io non fossi andato lungo in curva 1, certamente mi sarei aiutato maggiormente e non avrei buttato l’ultimo giro. Sono io il colpevole della qualifica di ieri e con le mie parole di ieri, forse, non sono stato così chiaro come avrei voluto. Quindi oggi ho pagato la qualifica di ieri che è stata… come dire… diciamo brutta per evitare parolacce, non voglio lavorare con Max “.

Leclerc non è riuscito a esprimere il potenziale della sua Rossa nella prima parte della gara perché doveva cercare di recuperare quanto prima avendo davanti un trenino composto dalla Haas di Nico Hulkenberg e dall’Aston Martin di Fernando Alonso: Queste due monoposto erano decisamente più lente della sua Ferrari.

A stimolarlo e dargli via libera è stato il susseguirsi dei pit stop che gli hanno consentito a terminarla al quinto posto.

“Oggi era una gara di rimonta ma abbiamo fatto davvero una bella gara. La prima parte è stata frustrante, perché ho perso davvero tanto tempo dietro a Hulkenberg e Alonso, però abbiamo fatto una bella gara. Non è stato sufficiente per il quarto posto, ma è andata bene”.

Due le differenti strategie programmate dagli strateghi della Ferra5i, ed entrambe hanno corrisposto a quanto atteso. Per Sainz era prevista una sosta molto anticipata per passare dalle medie alle hard precedendo quelle programmate dalle vetture che lo stavano precedendo. Leclerc, al contrario, ha sfruttato maggiormente le medium in modo da poter avere delle come Hard decisamente più fresche per la fase finale della gara

“Abbiamo parlato tanto delle strategie e sul fatto di fare un pit stop molto anticipato come ha fatto Sainz per fare l’undercut. Ma è sempre difficile… Abbiamo pensato che fosse più giusto adottare due strategie differenti con le due monoposto immaginando anche l’intervento di una Safety Car, una bandiera rossa (invece disattese ndr). Speravamo in quello. Poi però sapevamo che andare un po’ più lunghi non sarebbe stato un disastro, infatti abbiamo fatto una buona gara e non ho rimpianti”