Sei droni e 24 collaboratori con una adeguata formazione per “gestirli”. L’A22 del Brennero, la società a controllo pubblico che amministra l’autostrada che collega il confine con l’Austria a Modena in cui sono rappresentate le realtà territoriali attraversate dall’arteria, ha fatto ricorso ai sistemi aeromobili a pilotaggio remoto per monitorare lo stato delle infrastrutture di competenza. In termini percentuali, una larga parte dell’autostrada è realizzata su ponti e viadotti.
Il secondo fronte di impiego dei droni è quello delle rilevazioni sul traffico. In futuro verranno utilizzati anche per raggiungere più rapidamente il luogo di eventuali incidenti a supporto dei rilievi. La formazione del personale dell’A22 riguarda i sistemi aeromobili a pilotaggio remoto delle classi Open e Specific.
I droni, il cui numero è destinato a crescere, sono già stati fatti intervenire nelle scorse settimane per due “tirocini”, sul ponte sul Po e sul viadotto dei Colle Isarco. L’analisi sul traffico potrebbe servire in seguito per una migliore gestione dei flussi lungo le due corsie per senso di marcia.
“Il nostro obiettivo – ha chiarito il direttore tecnico generale Carlo Costa – è quello di rendere sempre più smart l’infrastruttura: questi strumenti si configurano ora e ancora più in futuro come uno straordinario supporto per reperire informazioni in tempo reale utili a una gestione sempre più connessa e cooperativa della mobilità. I dati raccolti saranno elaborati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale in modo da evidenziare immediatamente eventuali anomalie e implementare progressivamente un vasto database”.
Augli incidenti, il 93% dipende dal fattore umano
La stessa società ha anche ufficializzato l’adesione al progetto europeo Scale che conta 88 partner a livello comunitario. La Commissione finanzia in parte già dal 2001 piani per lo sviluppo della connettività, strategica anche per la guida autonoma: “Autobrennero – informa la società – è una delle infrastrutture più all’avanguardia nello sviluppo di sistemi C-Its che consentono cioè una comunicazione tra infrastruttura e veicolo”.
Il 93% degli incidenti stradali dipende dal fattore umano: Non è vero in assoluto in quanto raramente si fanno i controlli tecnici sullo stato dei veicoli coinvolti in quanto questo richiederebbe uno staff di persone adeguatamente preparate oltre ai tempi necessariamente lunghi ndr
“Per ridurre questa percentuale l’investimento più utile è quello nell’innovazione tecnologica – sintetizza Diego Cattoni, Ad di Autostrada del Brennero – che ci permette sia di arrivare dove l’uomo non può, come nel caso dei droni, sia di lavorare su quella che è la guida del futuro, ossia autonoma. Con il progetto “Scale” proseguiremo il percorso verso una guida maggiormente connessa di cui siamo già oggi fra le realtà più all’avanguardia. Con l’utilizzo sistematico dei droni aumenteremo la sicurezza dell’autostrada e degli addetti alle ispezioni, costruendo nel contempo un importante patrimonio di dati digitali sull’infrastruttura”.