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FERRARI F1

Perché? Ferrari cerca risposte per Monza

Perché? Perché il bruco nel far di una notte è diventata, quasi, farfalla. E’ la risposta su cui si sono concretati i tecnici della Ferrari a partire dalle ore, appena successive alla fine del G.P. d’Olanda, per il risultato ottenuto in pista sia da Leclerc, sia da Sainz, ovvero come è stato possibile definire il giusto momento per “accendere”, come si usa dire adesso, e mantenere “accese”, ovvero nella temperatura ottimale d’esercizio del battistrada, le gomme per ottenere prestazioni e quindi migliore rendimento nelle sensazioni di guida, per i piloti, delle monoposto.

Il tutto, in una notte in cui non si sono state montate, d’altronde in regime di parco chiuso, evoluzioni tecnico aerodinamiche ma si è solo lavorato nel simulare come utilizzare meglio quanto disponibile, andando a cercare strade che non erano state percorse o considerate come opportunità o necessità.

Questo lavoro si rende necessario anche in funzione delle regolazioni necessarie per allestire una SF-24 Evo3 che possa corrispondere al meglio, quanto di nuovo si è riusciti a determinare per creare una monoposto che abbia il minor impatto possibile nella resistenza all’aria e l’opportunità di raggiungere le massime velocità, nei tratti veloci, ovvero in tutto nel tempio della velocità.

Il lavoro ha riguardato in particolare il sofisticato sistema di deviatori del fondo della monoposto e del relativo profilo estrattore per annullare l’effetto del boucing che non si deve dover subire nei tratti veloci in cui la monoposto va in appoggio in curva, parabolica in particolare, dalla cui percorrenza in uscita dipende poi la velocità massima nel punto della staccata, alla ritoccata prima variante, punto cruciale per un sorpasso.

Mentre tutta quanto avviene in pista, a Monza, un altra serie di Gran Premi “vivono” in due punti distinti della sezione F.1 a Maranello. In via Enzo Ferrari, sede della GES, al simulatore per continuarne l’affinamento, ai sistemi CFD per l’aerodinamica teorica ed in via Abetone Inferiore all’estremo est della gestione industriale, dove è situata la galleria del vento su cui si è intervenuti in modo molto pesante per gli aggiornamenti che si sono resi necessari.

Aggiornamenti “tecnologici” e di ringiovanimento, con la sostituzione di un nuovo tappeto mobile su cui si deve lavorare senza soste perché è necessario calibrarlo nei tempi più brevi possibile in quanto, in questo mese di settembre, sono previsti altri due appuntamenti nel campionato mondiale di F.1 a Baku e a Singapore che di solito hanno portato risultati molto interessati ed è atteso l’annuncio del nuovo Direttore Tecnico che prenderà le redini che sono rette ad interim da Vasseur.

La nuova tecnologia disponibile consente infatti di “esasperare” le sperimentazioni possibili, sul modellino in scala, che può essere avvicinato maggiormente, abbassato, al tappeto mobile e nello stesso tempo può essere “ruotato” maggiormente nelle simulazioni di imbardata della monoposto a fronte del flusso unidirezionale dell’aria, ovvero simulazione di quanto avviene in curva in pista.