Le Mercedes hanno dominato la giornata di prove per il G.P. d’Olanda in cui il vento, che non è stato così violento come ipotizzato ma comunque abbastanza forte da infastidire i piloti.
Tra le due monoposto George Russell e Lewis Hamilton si è infilato Piastri che ha mancato il miglior tempo di giornata per soli 61 millesimi precedendo il compagno di squadra Lando Norris che si è classificato alle spalle di Hamilton con un distacco di 2,5 decimi dalla pole.
La Mc Laren è stata l’unica monoposto che ha tampinato la Mercedes nel veloce, mentre sulle simulazioni che è stato possibile effettuare con pista asciutta, nel pomeriggio, ha un ritmo che nessuno è stato in grado, in particolare con Norris, di impensierire, anzi ha messo dei grossi pensieri a tutti compreso il campione del mondo Ion carica che, per ora, nel circuito di casa ha avuto il suo bel da fare per restare entro i 3/10 dal tempo migliore.
La Rb20 ha bisogno di essere ancora affinata ed anche l’utilizzo della nuova carrozzeria che è in grado, senza il bazooka, di dare maggior carico, non è stata sufficiente per dare all’olandese quel feeling che gli è necessario.
Lo seguono nell’ordine Alonso, un grande Tsunoda e Magnuasen con la Haas che si è messo alle spalle un Leclerc che è apparso in una certa difficoltà nel gestire la situazione ed il suo ritardo, 7/10 abbondanti, la dice tutta su quello che è il lavoro da effettuare nel virtual garage di Maranello per suggerire un differente range di prestazioni sia per la qualifica sia per la gara.
La giornata della Ferrari si è resa ancor più deludente, per il presentarsi di una mancata affidabilità del cambio-trasmissione di Carlos Sainz che è rimasto, quasi subito nel pomeriggio, con la sola settima marcia utilizzabile per cui, vista l’impossibilità di un intervento veloce sulla sua SF-24 Evo 2, tutta la sua squadra si sia impegnata per effettuare la sostituzione completa dell’apparato, almeno quello interno alla scatola di contenimento, per rimettergli la monoposto in piena efficenza per la mattinata di domani, sempre che non si palesi qualche ulteriore problema che sia stato all’origine, per la gestione elettro attuata, del bloccaggio.
Lo spagnolo, proprio quando aveva dichiarato che ora avrebbe potuto essere assolutamente concentrato, anima e corpo, sull’ottenere le migliori prestazioni in pista, in quanto non più “impegnato” percentualmente nel cercare il giusto “accasamento” almeno per il prossimo anno, è incappato con un bel appuntamento con la sfortuna.
E dire che Vasseur aveva appena finito di dichiarare ieri che le monoposto di Maranello avevano ora solo uno svantaggio valutabile in centesimi, neanche in decimi. Forse il silenzio è d’oro.