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FERRARI F1

Ferrari sperimentò già negli anni 60 la frenata asimmetrica tra anteriore e posteriore

La Fia, evidentemente a fronte di un sussurro che deve essere arrivato evidentemente in seguito ad una osmosi di tecnici che sta movimentando la F.1 quest’anno, ha voluto “giocare” d’anticipo ed ha emesso un chiarimento con effetto immediato e relativo ad uno dei punti grigi presenti nel regolamento, in particolare nel capitolo che riguarda l’impianto frenante ed ha proibito l’opportunità attiva e passiva di avere una frenata asimmetrica sulle ruote dello stesso asse posteriore in particolare.

Qualcosa di similare, ma molto più rudimentale a fronte della tecnologia disponibile negli anni 60, fu sperimentata dalla Ferrari per una di quelle che si può definire intuizioni geniali messe in atto da Mauro Forghieri, appena immesso al vertice tecnico del reparto corse della Ferrari.

La situazione era quella di ridurre le possibilità relative al bloccaggio delle ruote posteriori nel momento in cui le stesse si alleggerissero in fase di frenata. Una situazione che riguardava solo un differenziale di pressione dell’impianto idraulico tra l’asse anteriore e quello posteriore, ma senza una asimmetria sull’asse longitudinale.

Sotto il sedile del pilota era stata posizionata una “struttura” che aveva il compito di gestire la distribuzione della pressione del liquido dei freni che vi si accentrava proveniente dalla pompa, gestita dal pedale, mantenendone la massima pressione imposta dal pilota sull’asse anteriore alleggerendo progressivamente quella che andava a gestire l’impianto sul posteriore in funzione dello spostamento di una massa opportunamente calibrata.

Si potrebbe azzardare che si trattasse di una sorta di un antesignano dell’ ABS che oggi è una presenza costante ed obbligatoria in cui interviene il supporto di quell’elettronica che allora era mancante.