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Produzione di serie

L’auto elettrica non inquina qui ma lo fa altrove

L’auto elettrica contribuisce ad una minore presenza percentuale in presenza, a fronte di andare a ricercare una ben definita tipologia di particelle inquinanti.

In assoluto però non è certo la soluzione del problema se si guarda il concetto nella sua percentuale globale per il livello di inquinamento che ha caratteristiche ben precise: non inquina, o inquina meno sul luogo dove si utilizza l’energia ma inquina nel luogo dove questa viene prodotta.

La tipologia di batterie utilizzate attualmente, non producono e non creano l’elettricità, ma immagazzinano solo elettricità prodotta altrove, specialmente attraverso quelle che sono le fonti tradizionali: carbone, uranio, centrali elettriche naturali o generatori a diesel.

In funzione del combustibile utilizzato all’origine vi è un livello di inquinamento differente, senza tenere presente allivellò di inquinamento che viene generato nel processo produttivo delle batterie stesse e della loro durata nel tempo.

Le componenti delle batterie che sono presenti in peso sulle attuali vetture in commercio sono approssimativamente: 11 kg di litio, 27 kg di nichel, 20 kg di manganese, 14 kg di cobalto, 90 kg di rame e 180 kg di alluminio, acciaio e plastica. Una bella zavorra a fonte del peso di un auto motorizzata in modo tradizionale.

Sono i risultati finali, per ottenere 6.000 celle individuali, della complessa lavorazione che coinvolge 225.000 kg. di terre da lavorare trasformare e sintetizzare utilizzando prodotti chimici che a loro volta richiedono altrettanto complessi cicli produttivi.

Se si vanno ad analizzare le turbine eoliche non ci troviamo al massimo in termini di costi e distruzione ambientale.Ognuno dei mulini, a vento, pesa 1.688 tonnellate cui: 1300 tonnellate di cemento, 295 tonnellate di acciaio, 48 tonnellate di ferro, 24 tonnellate di fibra di vetro e terre rare difficili da ottenere.

Ognuna delle tre pale pesa 40.000 kg e ha una vita di vita compresa tra 15 e 20 anni, dopo i quali devono essere sostituite, senza avere per la tecnologia attuale opportunità di riciclarle. Senza andare ancora più in un’analisi profonda, bisogna poi affiancare i limiti chilometrici percorribili per ogni ricarica ed i tempi per il “rifornimento” la realtà non è così rosea come la si vuol vare apparire, ad oggi.