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G.P. d’Ungheria quanti spunti d’interesse verso SPA

La prima delle gare di ritorno nel campionato del mondo di F.1 ha messo in campo una serie di situazioni molto interessanti e contrastanti tra di loro per cui ne sono emersi parecchi spunti per gettare i presupposti per un fine settimana molto interessante sul circuito di Spa le cui caratteristiche sono molto differenti e devono, comunque, dare delle risposte ad una lunga serie di domande, prima di andare alla pausa estiva.

Prima di parlare di quello che potrà avvenire in pista Fred Vasseur, in mancanza di risultati concreti, come almeno la ventilata opportunità nella zona podio, almeno, ha gettato, nel lago della F.1 un bel macigno, preannunciando che: alla fine del prossimo mese sarà reso pubblico il nuovo organigramma nella gestione tecnica della Ferrari GES dopo la “repentina”, all’esterno ma non certo all’interno, uscita di scena di Enrico Cardile che ha portato il Team Manager francese ad accollarsi ad interim le sue funzioni.

L’ annuncio dell’annuncio che ha fatto scattare la “caccia” all’ uomo in quanto si deve ipotizzare che vi è un tecnico che ha tutti i requisiti per diventare operativo, in particolare se proviene da altra squadra e che quindi deve aver superato il tempo del gardening.

Un nome nuovo in quanto, tra quelli conosciuti, sinora nel dire comune, si conoscono già i termini temporali per essere operativi, ammesso e non concesso che il nome nuovo non provenga da uno dei team satelliti per cui sussistano accordi differenti a fronte degli agreement tradizionali in essere tra le squadre di F.1. Il tutto senza escludere una nuova definizione nel caleidoscopio mondo della definizione degli incarichi aggiungendo, togliendo o solo modificando un sostantivo per indicarne l’incarico anche in prospettiva degli arrivi di ottobre.

Ritornando alla pista, la conferma della superiorità tecnica, incontrastata, della Mc Laren, ha evidenziato come, altrettanto evoluto non si è dimostrato il livello organizzativo nella gestione delle strategie, per cui si è dovuto ricorrere a delle decise e palesi prese di posizione, nei messaggi via radio che dal muretto sono stati indirizzati alla volta di Norris che sbagliando la partenza ha messo nelle mani del compagno di squadra Piastri un asso nella manica per vincere la sua prima gara

Il lungo lavoro di ammodernamento della parte strutturale del Team, che ha portato a realizzare la monoposto che oggi è quella vincente da battere, ha messo in campo delle altre problematiche, la gestione delle strategie gara, che hanno portato a perdere punti preziosi nell’inseguimento dei vertici in entrambi i campionati riconosciuti, compresa l’ultima richiesta di Norris di andarsi a prendere almeno il punto del giro veloce visto che la vittoria aveva già un nome ed un cognome. Richiesta senza risposta.

Non si è concretizzato l’obiettivo di Hamilton per incrementare la più importante classifica relativa al numero delle pole e delle vittorie di cui è già detentore. Si è dovuto “accontentare” di salire, per la 200ma volta in zona podio e non è comunque poco fermo restando che la W15 ha evidenziato delle potenzialità che hanno permesso a Russell dopo l’errore in Q1 di rientrare in zona punti.

Gli è poi andata bene che nell’arrembante tentativo di sorpasso del suo eterno nemico Verstappen; la sua monoposto non ha avuto danni irrimediabili come pure quella del campione del mondo che è letteralmente volata in aria carambolando poi fuori pista sulle quattro ruote, senza problemi evidenti.

Verstappen ha avuto così ulteriori occasioni per un serrato e continuato confronto con una sequela di lamentele, su tutto quanto veniva deciso dal suo box, tangibile segno che la minore competitività della RB 20, evidenziata dall’indomani dell’uscita di scena di Newey, e la mancanza di quella tranquillità che è la caratteristica dei forti, il pilota evidenzia nuovi risvolti del suo carattere.

Ritornando alla Ferrari in pista, il lavoro da fare è ancora consistente in quanto il distacco, in particolare in qualifica è rimasto, più o meno, sempre quello delle ultime gare. Leclerc ha saputo sfruttare una serie di congiunture a lui favorevoli a partire dalla partenza quando ha saputo recuperare alcune posizioni importanti anche per un problema che ha interessato Sainz e la sua monoposto in cui non si capisce bene quale è stata la consistenza della problematica alla frizione: tecnica od umana.

Le due SF-24 Evo3 hanno messo a sandwich la Red Bull di Verstappen con un distacco equivalente, ma il campione del mondo ha ereditato le conseguenze della sua troppa esuberanza su Hamilton, alla ricerca della zona podio. Nel caso poi si sono aggiunte le tempistiche delle strategie che, in undercut ed overcut, hanno dovuto fare i conti con la tipologia delle caratteristiche di battistrada disponibile e del loro livello di usura a fronte di quelle degli avversari, in cui i giri già percorsi fanno la loro differenza..