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Cordoli: chi gira al largo gira più veloce

Un volta quando nei luna park esistevano le piste per le vetture elettriche, lo speacker ricordava ripetutamente: chi gira al largo gira più veloce.

Qualcosa di analogo lo si potrebbe trasferire nella F.1: chi gira lontano dai cordoli salva l’efficenza dei fondi delle monoposto e può continuare a garantirsi, per tutta la gara, quello che è il carico a terra che i progettisti hanno definito di base alla partenza dal reparto corse ed affinato durante le prime prove libere.

Appena si passa, in modo, garibaldino, su un cordolo si possono danneggiare progressivamente, in parte o del tutto, le sofisticate paratie che incanalano l’aria per farla defluire più velocemente a fronte di come la stessa entra dall’anteriore e si crea pertanto l’effetto che consente di avere il massimo carico senza dover ricorrere ad una maggiore incidenze di spoiler ed alettone che contrastano pesantemente a fronte della velocità di punta.

I tecnici, la perdita di carico, la misurano in punti di carico che a loro volta hanno una ripercussione sui decimi sul giro di ritardo a fronte della efficenza massima e quindi della possibilità di passare da inseguito ad inseguitore.

In queste ultime ore alcune squadre hanno scoperto che le evoluzioni delle specie, in particolare per quanto di innovativo messo in campo in occasione dell’appuntamento di Barcellona, hanno bisogno di un ulteriore ed accurata fase di sviluppo per cui il fare un passo indietro si dimostra, meno efficiente in assoluto, ma nello stesso tempo più tranquillizzante per il pilota a fronte dei fenomeni di porpoising e di boucing che si sono manifestati, amplificati, di recente.

Due fenomeni che oltre a dare una certa insicurezza nel percorrere u determinato tratto di pista, nello stesso propongono delle sollecitazioni al fisico, in particolare allo scuotimento del capo, che si ripercuotono sulla muscolatura del collo, facendo calare il rendimento del pilota nella fase conclusiva della gara stessa..