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FERRARI F1

Quando al sabato sera Forghieri ordinava “monoposto a zero”

Se al termine delle sessioni di prove disponibili, comprese le qualifiche, le monoposto della Ferrari non avevano ottenuto le prestazioni ipotizzate, Mauro Forghieri dava un ordine “perentorio” mettere a zero tutti gli sviluppi fatti a fronte di come erano state allestite le monoposto, prima della spedizione dal reparto corse.

I dati disponibili, su cui lavorare, erano più dettati dall’esperienza, del recente passato e dalle capacità espresse nelle lunghe sessioni di prove libere al di fuori dei fine settimana di gara.

Messa a zero la monoposto si potevano sfruttare i minuti a disposizione, in quello che era denominato il warm up della domenica mattina, da tempo cancellato dai programmi del fine settimana di gare, per seguire un unica linea di tendenza che spesso e volentieri risultava essere quella migliore in funzione delle sensazioni dei piloti.

Piloti che spesso e volentieri erano anche “suggestionabili” dal vedere esaudite le loro richieste di modifiche, tra assetto ed incidenza di spoiler ed ali. In alcuni casi specialmente per le regolazioni meccaniche delle sospensioni, Forghieri dava disposizioni ai meccanici di procedere in direzione opposta a fronte delle richieste del pilota e non era raro che, nel successivo stint, lo stesso migliorasse decisamente la propria prestazione cronometrica, sino a definire il proprio record personale.

Allora come oggi, sia pure in condizioni completamente differenti, è trovare la chiave di lettura di quanto disponibile, che porta ad avere aperta la strada dei miglioramenti come hanno già dimostrato Mc Laren e Mercedes, in pista, mentre per la Ferrari è ancora tutto in attesa di conferma.