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FERRARI F1

Ma quando vedranno in casa Ferrari?

Adesso, non oggi che è temporalmente troppo lungo nell’attuale F.1, tutto quello che hai appena sentito dire, su un determinato argomento, prestazioni e sviluppi della propria F.1 da parte di un pilota, viene completamente rivoltato.

Rivoltato quando ci si trova ad inseguire e tutto quello che hai portato in pista non corrisponde alle aspettative che vengono “vanificate” dall’analoga tipologia di lavoro che ogni avversario di analogo livello sta facendo anche con risultati consequenziali e positivi.

Se da una parte la Red Bull sembra trovare delle difficoltà ad esprimere compiutamente un progetto che sotto il vestito è certamente tra i più avanzati e quindi difficile da estrapolare nella messa a punto, vedasi rotazione motori, a fronte di quello che era il vantaggio del passato lontano e di quello più recente, altri come Mc Laren stanno dimostrando strade differenti.

I tecnici della scuderia gestita da Andrea Stella hanno saputo effettuare il più grosso sviluppo concreto che si manifesta essere ed in grado di amalgamare positivamente, ulteriori ingredienti che ne stanno facendo la seconda forza “tecnologica” nella F.1 di oggi, nel venerdì di Silverstone.

A qualcosa di analogo sembra essere arrivata anche la Mercedes che con Russell riesce ad esprimere nuove competitività, dopo essere partita veramente da lontano.

Chi invece lascia delle perplessità è quello che è il Ferrari pensiero. Carlos Sainz non ha trovato la stessa sensazione che ha fatto cambiare radicalmente idea a Charles Leclerc a fronte di quelle che erano state le prime “avances” espresse sul possibile rendimento della SF-24 Evo per questo fine settimana.

Quanto proposto al monegasco, nel suo programma di lavoro al simulatore, sembra averlo soddisfatto a tal punto da fargli scappare positive sensazioni a fronte dell’opportunità di recuperare quelli che vengono considerati i soli 2-3/10 dalla pole prima e dalla bandiera a scacchi poi a fronte della concorrenza attuale.

Innovazioni, sulle regolazioni del set up, ed effettivi sviluppi tecnici in grado di eliminare porpoising e bouncing che non hanno creato un analogo entusiasmo in Carlos Sainz che avrebbe invece trovato risultati che meglio di addicono al suo stile di guida facendo un leggero passo indietro a fronte di quanto ora disponibile.

Ne è uscita una reazione “indispettita” di Vasseur che ha invece spinto ed imposto un ulteriore avanzamento nell’ approfondire quanto in essere, anche grazie al Leclerc pensiero che sembra essere più propenso ad avere una sintonia di pensiero con il vertice della GES, senza escludere che al monegasco potrebbero essere state sottoposte evoluzioni che non potrebbero aver fatto parte del lavoro e conoscenze nella simulazione di Sainz.