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La F.1 con il vento in poppa corre al giro di boa, tra chi sale: Mc Laren, Mercedes e Alpine

Senza respiro o quasi. Con le bisarche ed i mezzi di supporto tecnico e logistico che attraversano di settimana in settimana l’Europa da ovest ad est per poi andare ben oltre la Manica prima di riprendere la cadenza delle due settimane, tra un appuntamento e l’altro, seguita subito da un altra cadenza ravvicinata, prima delle ferie estive.

Ferrari e Racing Bull in queste ore hanno approfittato della situazione per una capatina nei rispettivi reparti corse che si trovano, con una piccola deviazione sulla strada alla volta dell’Austria per un controllo più approfondito, in particolare la squadra di Faenza, che sembra essersi persa nel “nulla” e non può, né vuole “replicare” su un circuito che la coinvolge dal punto di vista della proprietà.

Corre voce che a Maranello vi sia programmata una riunione al vertice, che esula da quelle che sono le aspettative delle prestazioni in quanto da una parte i tecnici sono certi di quello che hanno sviluppato e si sentono di chiedere ai piloti di sfruttare meglio, sia nella fase di messa a punto, sia nelle prestazioni quanto hanno sotto il fondo schiena.

Non solo, i due piloti sono in due situazioni di mancata “tranquillità” mentale. Sainz lo ha ammesso, già prima di scendere in pista a Barcellona, che una parte del suo cervello ragiona in funzione di quel suo futuro che lo pone ancora tra “coloro che son sospesi” e questa percentuale latente non gli consente di rendere al massimo, cercando di sgomitare, con la squadra che lo mette in riga, nei ranghi, con strategie tra soft ed hard che lo pongono alle spalle del compagno di squadra.

Sullo stesso piano, più o meno, si trova Leclerc che dopo essersi sbloccato mentalmente con la vittoria sul circuito di casa, non ha trovato le conferme che si aspettava, nelle gare successive.

La coreografica bolla di sapone che aveva trovato tutti a magnificarla: sia nella squadra, sia nei supporter, sia nei media ,si è dissolta a partire dalla “batosta” patita in Canada, e nel fine settimana, appena concluso, si è tramutata, ingrandita esponenzialmente, nell’ombra di Lewis Hamilton, che proprio in questo fine settimana lo ha preceduto in qualifica e quando è tornato a salire sul podio da cui latitava da tempo mentre lui era già nell’ospitality Ferrari a confrontarsi con Sainz.

Il monegasco esprime, sia pure in modo velatamente garbato dal tono vocale, quelle che sono le sue aspettative mancate, a partire da quel confronto con Sainz che ovviamente non gli può essere compagno, come fu Villeneuve con Scheckter, in particolare dopo l’ aiuto messo in pista a Montecarlo, e quei decimi che lo tengono distante sia dalla Red Bull ma ora anche dalla Mc Laren,

Ultima delle sorprese alla volta del giro di boa del campionato il risultato, a punti, della Alpine, forse la squadra più in crisi sinora, sia per l’emorragia degli uomini, sia per i risultati sinora latitanti e arrivati in coincidenza con l’annuncio del suo advisor Briatore ai vertici, manco avesse la bacchetta magica,