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Sainz non vuole più avere pensieri per il suo futuro

Carlos Sainz è esplicito: ha bisogno di potersi concentrare solo su quanto avviene in circuito, allontanando quelli che sono i pensieri per il suo accasamento futuro per cui anche l’obbligo del risultato migliore, in gara, si aggiunge alla concentrazione di trovare un risultato che invogli uno di coloro che hanno il suo dossier sulla scrivania a spronarlo alla firma.

Cosa peraltro abbastanza anomala visto il concetto di quanto il madrileno possa “valere” sia in gara, sia nella progettazione e messa punto di una monoposto, concetto che non può essere considerato emergente per un solo risultato del momento.

Nella sua testa, ammette, vi è uno spazio non minimale che non gli consente di essere solo impegnato ad ottenere il risultato migliore con la fredda analisi dei dati recepiti durante le prove libere e per la gara poi.

Il madrileno sta capendo che la cosa sta diventando un pò troppo perniciosa visto che tutto ha una partenza, improvvisa, inattesa e che lo ha decisamente destabilizzato, a tutti i livelli, nella fase iniziale del campionato quando, poi, si è trovato costretto, dai medici, a saltare la gara in cui la sua appendicite si è mostrata in tutta la sua concretezza e pericolosità.

Quel venerdì pomeriggio gli hanno parlato chiaro: la situazione era talmente grave che avrebbe potuto anche morire e per questo i medici, oltre a sollecitare, imporre, l’intervento, non gli hanno somministrato medicinali che cercassero di minimizzare la situazione, molto pericolosa e lo spingessero a rischiare ancora l’essere infilato nella monoposto.