Il risultato ottenuto da Cecco Perez, all’indomani della sua conferma in Red Bull per il prossimo anno, in particolare nelle qualifiche dopo quanto successo a Montecarlo, ha scatenato un’ondata di critiche sia nei suoi confronti sia nella squadra anche in vista di quella avrebbe potuta essere la destinazione dell’esodato Carlos Sainz.
In gara, quando la sua prestazione è risultata abbastanza inespressiva, la sua presenza è risultata determinante per la vittoria “tranquilla” di Max Verstappen. Perché? Perché quando ha impattato contro le barriere, danneggiando la parte posteriore della propria monoposto con un alettone che è risultato pericolosamente danneggiato e con possibile distacco dalla struttura, con la monoposto che risultava marciante, ha ripreso la strada dei box.
Manovra che è stata dissacrata da tutti e che ha visto l’intervento della Fia con una penalizzazione per lui, con arretramento di tre posizioni sullo schieramento nel G.P. di Spagna, ed un ammendare la squadra, in quanto quanto fatto poteva essere un pericolo per coloro che erano ancora in gara.
In effetti però si è trattato di un indiretto supporto alla vittoria di Verstappen in quanto Perez ha tolto la propria monoposto da una situazione che avrebbe potuto “innescare” l’intervento in pista della Safety Car, durante la fase di recupero, con un raggruppamento delle monoposto a seguire, in fila indiana, annullando il vantaggio in essere e con una successiva ripartenza che rappresenta sempre una incognita sul risultato finale vista l’esperienza del primo titolo iridato ai danni di Hamilton da parte dell’olandese.
Non si può azzardare che l’incidente sia stato “creato”, come è avvenuto con Piquet a suo tempo, ma di certo è stata rapidamente presa una decisione che è risultata di primaria importanza per tranquillizzare la posizione del leader.