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FERRARI F1

Ferrari: il motore 3 sembra essere salvo

Dalla prima analisi scaturita al reparto corse della Ferrar,i per quanto riguarda il motore 3 che ha avuto dei problemi di tale entità sino a costringere Leclerc al ritiro dopo 40 giri del G.P. del Canada, sembra che la parte “meccanica” della P.U non abbia subito dei danni tali da imporne la sostituzione del prossimo appuntamento iridati.

I problemi al sistema di accensione del motore, che sembra facessero perdere 80 cv. di potenza massima utilizzabile nei punti di velocità massima con una perdita di tempo valutata attorno al 1″ per ogni passaggio, sembra si siano circoscritti ad una anomalia presente solo sulla centralina di gestione.

Quando si è capito, anche in funzione dell’errata strategia del cambio gomme in un momento di alternarsi di condizioni meteo avverse, che continuare sarebbe stato inutile, il pilota è stato richiamato ai box per rimanervi.

Ed è stata, forse, questa opzione decisionale che ha avuto il vantaggio di evitare che il motore potesse subire quei danni che lo avrebbero escluso da un suo prossimo futuro nel proseguitò della stagione di F.1, fermandolo ad un eventuale lavoro di sperimentazione riservato al banco prove, ammesso e non concesso di un suo trasferimento al produttore di Benzine che si dovranno usare a partire dal 2026.

Al reparto corse sembra che, a fronte di quello che spesso succedeva nel passato, non sia né stato istituito un tribunale che dovesse giudicare, né un patibolo su cui far salire colore che ne fossero risultato colpevoli. Anzi si deve puntare ad un concetto completamente differente: l’incremento delle collaborazioni per trovare la soluzione, stabile nel tempo e non solo del momento, al problema che ha ripiombato la SF-24 Evo in una sorta di limbo dopo il successo di Monaco.

Parallelamente ai tecnici del settore aerodinamico e meccanico strutturale è stato chiesto e sollecitato se vi sia l’opportunità di portare in pista qualcosa di innovativo già in occasione del doppio prossimo appuntamento come anticipo del massiccio intervento che era già previsto per il G.P. d’Ungheria.

Unica certezza è che i ritmi di lavoro di tutti i reparti sono da intensificare ulteriormente alla ricerca di nuove soluzioni da portare in pista per entrambi i piloti.