La prima giornata di test programmata, per il fine settimana, sul circuito di Notre Dame la si può paragonare ad una roulette a 360°. A “regolare” il risultato della pallina impazzita vi è stato l’ altrettanto “impazzito” andamento del clima che ha visto protagoniste pioggerella e pioggia che hanno reso ancor più “insindacabile” il giudizio sulle condizioni effettive del nuovo asfalto al debutto per le competizioni.
Un clima che avrebbe di sicuro esaltato le funamboliche prestazioni di Gilles Villeneuve, cui è intitolato il tracciato, e che ha rimescolato il susseguirsi dell’uscita delle 20 carte che costituiscono il mazzo dei protagonisti di ogni fine settimana, in F.1.
L’ asso vincente è quello che ha come effige raffigurata l’immagine di Fernando Alonso che ha saputo sfruttare al meglio la condizione del momento con le gomme a battistrada slick, più soffice, mentre gli altri, come Leclerc non sono andati oltre ad utilizzare quello della “gradazione” medium.
Ad inseguire l’ asturiano si è posizionato Russell con la Mercedes e con un gap di oltre 4/10 quando la valutazione di tutti questi gap a seguire, deve essere tutto inserito in quelli che sono stati i momenti relativi al programma di lavoro ed alla tipologia di gomme utilizzate in funzione del clima del momento.
L’unico confronto può essere fatto con la conferma nella prestazione del compagno di squadra Stroll che ha confermato, con il crono, che le modifiche portate in Canada sulla monoposto verde sono tutte da tenere presenti per qualifiche e gara, fermo restando che la solita cartina di tornasole, i pluri campione Max Verstappen ha passato la sua giornata ai box, con soli 4 giri percorsi, per un cedimento strutturale e funzionale della parte elettrica della sua RB20, con un odore di bruciato che ha consigliato al pilota di saltare a più pari fuori dalla stessa, stando ben attento a non fare ponte con il terreno, mentre i meccanici isolavano, per sicurezza, la monoposto ed hanno cominciato ad ispezionarla solo a tempo debito.
Il tutto ha interessato la 3a unità della P.U. portata in pista cui sarebbe spettato il compito di analizzare e regolare le modifiche apportate alla sospensione anteriore a fronte di quanto emerso di “negativo” nel comportamento sui cordoli di Monaco a fronte di quelli presenti in Canada e da utilizzare alla ricerca del tempo migliore.
Appena fuori dal primo ipotetico podio del fine settimana si è piazzato Leclerc che il tempo lo ha però ottenuto utilizzando le gomme click con il battistrada intermedio Medium che sembra potrebbe essere quello”migliore” in condizioni gara. Per il monegasco pende la spada di Damocle di una investigazione in quanto è entrato in pista con le gomme “intagliate” quando ancora la direzione ora non aveva dichiarato la pista “bagnata”. Un errore di valutazione. Ma da parte di chi?
Non ha confermato la prestazione, come è stato invece con Stroll, Sainz che è rimasto fermo, coi tempi, in una zona preoccupante della classifica, fuori dalla zona punti, perché ha seguito un programma tecnico differente e comparativo con molto carburante presente nel serbatoio.
Chi continua ad emergere è la Red Bull Racing con entrambi i piloti tra i primi 10. Ricciardo precede Tsunoda 8° e tra i due si sono inseriti Magnussen ed Hamilton a conferma, o quasi, che la Mercedes si é adattata meglio alla situazione variabile. Per concludere i tempi migliori Albon con la Williams e Perez a difendere i colori della monoposto iridata.