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Salut Gilles a Montreal una svolta in F.1?

Il circuito di Montreal si trova sull’isola di Notre Dame, realizzata sul fiume San Lorenzo è stata creata con il terreno scavato per realizzare la metropolitana della città. Il tracciato si sviluppa per 4361 metri ed è un alternarsi di veloci rettifili con 6 curve a sinistra ed 8 a destra.

Il controllo della vettura in frenata e la successiva accelerazione con la maggior trazione possibile, l’asfalto è stato rifatto, sono i punti fondamentali, come i passaggi in agilità nei transitori che sono gli elementi su cui i tecnici devono fornire il massimo ai propri piloti.

Si ritorna a competere su un tracciato in cui i sorpassi sono possibili. Il punto fondamentale è la staccata alla fine del lungo rettifilo in cui si arriva dopo il tornante più lento ed in prossimità della esse che porta sul traguardo e prima ancora al muro dei Campioni, cove tutti o quasi, quelli che vanno veramente forte hanno lasciato almeno l’impronta delle gomme di destra se non i rottami della monoposto.

Solo domani mattina i tecnici e di piloti, nella tradizionale passeggiata, potranno scoprire il coefficiente di rugosità del nuovo asfalto che in pratica è assolutamente privo di gommatura in quanto non viene utilizzato per le competizioni ed il disegno dei nuovi cordoli.

Nota questa che porta ad un sensibile incremento delle prestazioni con il passare della presenza delle monoposto in pista. Saper fare “la Barba” alle barriere di protezione come a Monaco ed utilizzare al meglio i cordoli, sono due elementi di base da cui non si può prescindere se si va alla ricerca del tempo assoluto.

La scelta, nella progressione dell’utilizzo tra le gomme disponibili, quelle con il battistrada più morbido come a Monaco, è l’elemento di base per andare in zona podio, tenendo presente cheper tradizione l’ingresso della Safety Car è sempre frequente, come avrebbe dovuto essere in teoria a Montecarlo e poi non è stato fatta salva la bandiera rossa al primo giro.

Altra opzione importante è la variabilità del clima. In una sola giornata si possono alternare delle situazioni antitetiche tra di loro sia per le temperature ambiente sia per il passaggio dall’asfalto asciutto al profondamente bagnato.