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Gli altri vincono quando Verstappen è in difficoltà

Anche questa volta a Montecarlo, come in Australia, e a Miami, a vincere sono altri piloti di F.1 che vincono quando la RB20 di Verstappen non è in grado di esprimersi al livello con cui è stata progettata a suo tempo. Vittorie su cui non vi è nulla da eccepire in quanto i vincitori si sono trovati al posto giusto nel momento giusto che è il parametro imprescindibile per poter cogliere l’occasione.

Quello cui bisogna riconoscere a Leclerc è quello di avere ottenuto la pole durante le qualifiche ed essere stato in grado di gestire in gara quello che gli ha messo nelle mani, anche grazie all’incidente di Perez che sembra costi alla Red Bull qualcosa di meno di 3 milioni di€ , la strategia di gara con l’eliminazione del pit stop obbligatorio che è sempre un elemento di incognita di per se stesso oltre alle posizioni che si perdono su un tracciato in cui sorpassare è molto problematico ed il tracciato potrebbe essere modificato a partire dalla prossima edizione o in quella del 2026.

Non ha avuto effettivamente un avversario pericoloso in Piastri che ha ammesso di non avere avuto tra le mani una monoposto che gli consentisse di produrre un attacco vincente. Ha dovuto, invece guardarsi molto alle spalle di Sainz ha fatto di tutto per far si che il compagno di squadra potesse andare a vincere tenendo a bada Norris da una parte e facendosi spesso vedere negli specchietti di Piastri.

Il tutto, per il madrileno, nonostante la sua carriera in Ferrari sia agli sgoccioli, ha pur sempre l’obiettivo di mettersi in “mostra” per acquisire un contratto con una squadra di primo piano.

Per il monegasco è stato un risultato importante in quanto gli mancava la vittoria, ancora più importante sul tracciato di casa dove da sempre gli è successo di tutto e di più. Da troppo tempo la situazione si stava trasformando in una sorta di “freno” psicologico che doveva essere sbloccato prima dell’arrivo di Lewis Hamilton che è ovvio che, per lui, possa essere un compagno di squadra come minimo scomodo.

L’euforia di questo successo, meritato peraltro, deve essere un ulteriore stimolo e sprone , in quanto c’è da essere certi che il ritorno di Adrian Newey al muretto dei box non sia da interpretarsi come una passerella “cinematografica” ma avrà delle conseguenze sulla monoposto campione del mondo.

L’importanza è quella di tornare alla vittoria quando in pista vi sia una presenza competitiva della RB 20 e il tutto non lo si debba solo alle qualità del campione del mondo