Solo i vecchi lo ricordano il trenino di Gilles Villeneuve, a Montecarlo, per la prima vittoria, su questo cittadino dove il sorpasso è una chimera, al volante di una monoposto spinta da un motore turbo.
Anche in questo caso un risultato in cui l’uomo pilota ha avuto la sua parte preponderante, proprio come nell’ultima gara ad Imola dove a fare la differenza, alle carenze evidenziate dalla RB 20, è stato il campione del mondo Verstappen che non solo ha raccolto la pole e la vittoria ma ha aggiunto, ai suoi palmares, una serie di record statistici che lo hanno portato a confronto con i grandi del passato. Pronto a superarli nel prossimo fine settimana più anomalo e più glamour della F.1
Un Verstappen che ha dovuto pagare pegno, con tre track limits che lo hanno limitato nella seconda parte della gara per evitare quella penalità di 5 secondi che gli sarebbe costata la vittoria se avesse replicato, quarta volta, l’errore.
Ha pagato per un assetto sull’anteriore che non ha consentito la giusta gestione nelle temperature delle gomme. Sono mancate simulazioni confortanti, per il venerdì disastroso, sulla lunga distanza, e le stesse sono andate fuori dal range necessario per dare la massima aderenza e gli hanno imposto un sottosterzo difficile da gestire, sino al punto di dover amministrare il vantaggio per evitare a Norris di poterlo agguantare in zona DRS e superare, per replicare alla vittoria del G.P. di Miami.
Quelli che devono scorrere, sono 4 giorni di lavoro febbrile per gli ingegneri e per gli addetti al simulatore per capire e correggere, sul perché, le gomme con il battistrada più “tenero” tra i 5 disponibili hanno condizionato la gestione delle prestazioni.
Fatti salvi le volontà di incrementare i record sul numero delle pole consecutive, Verstappen può contare anche su una certa tranquillità psicologica che gli viene dai risultati, sino ad ora conseguiti, che gli danno un bel vantaggio, in punti, sugli inseguitori, il più ed unico veramente pericoloso è Norris che può e deve trovare una buona spalla nel compagno di squadra Piastri per puntare quella vittoria che la sua monoposto sembra potergli mettere a portata di mano, meglio di piede sull’acceleratore.
Altrettanto impegnativa è la situazione in Ferrari perché Sainz ha lasciato intendere che le sue preoccupazioni si sono estese anche sul rendimento del motore che forse era affetto da quel qualcosa che ne ha consigliato la sostituzione sulla monoposto di Leclerc già prima delle prove del venerdì.
Rimane da sviscerare appieno quelle che sono le potenzialità delle sostanziali modifiche apportate sulla SF-24 e viene dato per certo che solo nella gara di Montreal i piloti Ferrari potranno sfruttare al meglio quanto disponibile, in quanto il tracciato di Montecarlo é troppo anomalo per delle risposte concrete.
D’altronde, da sempre, sulle monoposto, in vista di questo appuntamento in riva al mare, bisogna realizzare degli aggiornamenti strutturali specifici per rendere più robusti parecchi componenti. Le sospensioni, troppo esposte alle barriere d’acciaio che limitano senza se e senza ma il bordo pista e gli spoiler anteriori che anche a che fare con i cordoli.
Questi limiti, inavvicinabili al millimetro, hanno un solo vantaggio. la salvaguardia delle strutture inferiori delle monoposto che non hanno il problema dei possibili danni subiti per un passaggio fuori pista, nella ghiaia, e quindi garantire una costanza nell’ efficienzia del carico aerodinamico sia pur con velocità medie inferiori.