La tavola rotonda che si è svolta questa mattina e dal “titolo” Elettrico, E-fuel e Idrogeno: sfide e futuro della mobilità si deve definire interessante per come i relatori hanno voluto chiarire che il futuro dell’auto non può essere a senso unico ma deve essere un giusto amalgamarsi di situazioni tecniche ed anche economiche.
Un dibattito che sarebbe stato bene far sì che potesse interessare anche l’uomo della strada, l’utente per far percepire quelle che possono essere le vere soluzioni del problema, ridurre il livello dell’inquinamento che per quanto riguarda la CO2 rappresenta il 10% dell’inquinamento specifico totale.
Per quanto riguarda l’accentramento dell’interesse sulla sola propulsione elettrica, bisogna valutare una serie molto complessa di situazioni che vanno dalla produzione di energia, di origine Green, che non trova sufficiente origine con le energie alternative troppo legate alla variabilità delle condizioni meteo, per cui l’unica soluzione, anche per quanto riguarda il consumo del suolo, è quella di origine “nucleare”.
Altra nota è la necessità assoluta che i possessori di auto elettriche abbiano una propria sorgente di ricarica presso la propria abitazione sia per ridurre le spese per l’approvvigionamento dell’energia, sia per sfruttare la ricarica in notturna.
Quello che non è stato trattato è la necessità che nelle autoscuole si cominci a far effettuare delle prove pratiche di circolazione utilizzando le vetture elettriche, che nelle stesse vengano fatti dei riferimenti alle modalità di intervento, in caso di incidente, sulle vetture elettriche o ibride per non correre il rischio di rimanere vittime di folgorazione.
Situazione che è possibile superare avendo in vettura una dotazione di sicurezza apposita tra cui almeno una serie di guanti, normalmente di colore arancione, che possano isolare sino a sorgenti di corrente da 1000volt.