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Produzione di serie

Motor Valley Fest non è oro tutto quello che luccica

Tutto quello che luccica non è oro. Il mondo dell’automobile, non ne è esente neanche il settore specifico esposto al Motor Valley Fest nonostante i tanti addetti impegnati a spolverare e lucidare, vive un momento di crisi esistenziale a fronte di quelle che sono le normative sempre più restrittive che lo coinvolgono.

Caso lampante la pantomima in casa Alfa Romeo che dopo aver speso milioni di Euro per la pianificazione nell’immagine del nuovo modello progettato e sviluppato, come prototipi, in Italia e demandato in costruzione all’estero, per motivi economici e per farlo rientrare nei parametri commerciali di concorrenza in Italia ed Europa, ha dovuto cambiare il suo nome indicativo da Milano all’anonimo Junior.

Non è solo questo, a Modena nei prossimi giorni vedremo come attrattiva da circo dei cavalli motore anche modelli di vetture che vivono momenti di grossa difficoltà con un ricorso molto pesante e lungo nel tempo alla cassa integrazione.

Non si può fare come gli struzzi, celare nel luccicante e nello stesso tempo sognante desiderio irrealizzabile di poter essere alla guida di quanto esposto, a quella che è la realtà dei fatti con scelte economiche ed industriali che non hanno trovato la corrispondenza attesa anche per forti responsabilità politiche.

Pensando ai soli tre marchi che fanno capo al territorio Ferrari, Lamborghini e Maserati, si può azzardare che solo il primo ha radici profonde, se non andiamo a tracciare le attività sportive che esorbitano dalla F.1 e che hanno le loro basi di sviluppo progettuale e di gestione dei modelli altrove, anche all’estero, mentre gli altri si possono definire marchio ibridi in quanto percentualmente “contaminati” da componenti sostanziali di base che sono provenienti da altre entità produttive italiane ed estere.