Giornata caleidoscopica tra i risultati della prima gara Sprint della stagione e le qualifiche del pomeriggio che hanno confermato come le Red Bull siano le monoposto da battere e Max Verstappen è il vero pilota che si merita il titolo iridato visto che ha vinto la sprint e parte in pole per la gara di domani in cui sarà “protetto” dal compagno di squadra Perez che, giunto nel terzo gradino del podio in mattinata sfruttando i bisticci tra Sainz, Leclerc e Alonso, ha ottenuto il secondo miglior tempo nel pomeriggio.
Alonso, Norris e Piastri hanno poi costretto le Ferrari ad occupare solo la sesta e settima posizione sullo schieramento con una lotta intestina tra Leclerc e Sainz che hanno confermato una rimanenza del nervosismo accumulato in gara che si è concretizzato, già in Q2 con quell’uscita di pista di Sainz che, avendo però il 3° tempo e grazie alla solita bravura dei meccanici di Maranello che hanno riparato i danni, ha potuto essere presente in Q3 ma senza nulla di positivo.
Facendo un passo indietro, a fronte del risultato nella gara Sprint, sono stati subito esclusi, nella Q,1 dopo essere stati nei primi 10 alla bandiera a scacchi, l’indigeno Zhou , Magnussen ed in particolare Hamilton, secondo in mattinata, mentre il suo compagno Russell ha portato la Mercedes all’8° posto dello schieramento, davanti A Hulkenberg e Bottas che hanno confermato che i motori Ferrari consono male con una presenza del 40% tra i migliori 10 in gara.
I distacchi che il campione del mondo ha inflitto agli avversari sono consistenti, compresi i 3/10 al suo compagno Perez che gli parte arretrato di 8 metri e sul tratto meno gommati del tracciato, mentre Alonso è quasi a 1/2 secondo che salgono ulteriormente per Norris e Piastri mentre gli uomini Ferrari pagano una distacco ancor più consistente, ma millesimale tra di loro, con Leclerc che ha superato Sainz solo nell’ultimi tentativo. Pagano una buona parte di questo ritardo nel primo tratto cronometrato, con quella caratteristica doppia ed unica curva del mondiale.