Sarebbe John Elkan a dirigere in prima persona le operazioni relative all’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari per il prossimo anno. Quindi un’imposizione dall’alto, dal presidente e dall’ A.D. di Ferrari che va ben oltre quelli che sono i limiti di operatività del Team Principal Vasseur, anche in funzione di quello che dovrebbe essere il suo riscontro economico che vedrebbe un impegno per almeno 50 milioni di euro.
L’ arrivo di Hamilton potrebbe essere da interpretare come conseguenza dell’arrivo in Ferrari di un tecnico di vertice della Mercedes ma con il compito di capitanare il progetto della monoposto del 2026. Una operazione che nella sua concettualità ricorda quanto a suo tempo fatto da Jean Todt con l’arrivo a Maranello di Schumacher ed anche di tutto quello staff tecnico che poi ha consentito di creare il periodo d’oro della Ferrari.
Una manovra che ovviamente nasce anche dal desiderio di Hamilton di arrivare a vincere con la Ferrari, proprio prima di concludere la propria carriera di pilota e con la “speranza” di raggiungere e perché non superare il record delle vittorie iridate ottenute da Schumacher in F.1.
Questo arrivo fa ritornare alla mente il comportamento tenuto in Ferrari con Vettell che dopo essere stato “lusingato” sul rinnovo del contratto una bella mattina ha saputo che non avrebbe più fatto parte della squadra del Cavallino Rampante.
Sainz sembra però che non sia rimasto con le mani in mano e per lui vi sarebbero un paio di opportunità ad essere concretizzabili. La più concreta sembra essere quella di poter approdare in Red Bull a fianco di Verstappen mentre non è da escludere che sia lui a sostituire Hamilton in Mercedes.
Sainz che la Ferrari “licenzia” vorrà di sicuro riscattarsi in questa stagione cercando di ottenere, ammesso che glielo consentano, i migliori risultati possibile per rincorrere il titolo iridato in un testa a testa con Leclerc senza “servilismi”.