Il circuito dei fratelli Rodriguez dove si corre il G.P. del Messico, ha una caratteristica di base essere posizionato a 2.240 metri sul livello del mare. Rarefazione dell’aria per cui Città del Messico è spesso stata la scena della ricerca dei record di velocità un pò in tutte le specialità dell’agonismo sportivo.
Anche la F.1 non può sottrarsi a questa particolarità che interviene su tutte le componenti principali di una monoposto quasi tutte in negativo, fatta salva la velocità massima che si può raggiungere. I motori attuali, anche supportati dalla sovralimentazione del turbo e la presenza del supporto del motore elettrico, patiscono comunque una piccola percentuale di potenza da lasciare per strada.
I freni hanno bisogno di aria ed il lavoro in questa direzione sarà molto particolareggiato come pure l’intensità di carico da suddividere tra le varie componenti per cui gli aerodinamici hanno dovuto lavorare a lungo senza peraltro “sperperare” troppe ore di lavoro da tenere per l’inizio del progetto per la monoposto del prossimo anno.
Verstappen a parte, che non lascia spazio a delle supposizioni ed illazioni e non correrà comunque a favore della star di casa Perez che deve assolutamente placare il proprio pubblico che sembra sarà decisamente ostile verso il campione del mondo, vi sono pi Hamilton e Leclerc che hanno un diavolo per capello, in particolare il primo, per quello che gli è stato tolto a fine della gara nella scorsa settimana.
La Fia è finita sotto le critiche spietate nell’ambiente ed ha dovuto e voluto chiarire la situazione in cui si è dovuto tenere conto del tempo “minimale” per predisporre il rispetto della trasferta da Austin a Messico.
Oltre le verifiche che sono ormai quelle nella prassi e che esistono da “sempre” nella F.1 a fine gara, per far si che il rispetto delle regole tecniche, in particolare, esistono anche quelle “random”, senza fare delle preferenze, scarti, in tale direzione.