Max Verstappen ha faticato più dell’ipotizzato per vincere il suo 50° Gp. della storia, regolando Lewis Hamilton che lo ha tampinato sino all’ultimo gireo e Lando Norris che hanno venduto cara la pelle dopo che il pilota della Mc Laren aveva già eliminato, con la Mc Laren la resistenza di Leclerc alla prima curva ed alla fine il monegasco, dopo la pole da cui era partito dopo che gli è stata regalata dal campione del mondo.
Alle loro spalle Carlos Sainz mentre Leclerc ha dovuto cedere anche a Perez ed alla fine il suo ritardo è risultato a quasi 1/2 secondo a giro, arrivando in volata su Russell con un vantaggio di 3/10 appena abbondanti. Risultato che ha dimostrato lo sviluppo della Mercedes evoluta.
In Ferrari hanno messo in pista una strategia che non ha dato i risultati sperati, specialmente con Leclerc che ha dovuto lasciar passare Sainz il cui rimto ipotizzava l’opportunità di arrivare a podio, ed il risultato di giornata fa si che la Ferrari non solo non ha guadagnato punti sulla Mercedes, i cui nuovi sviluppi si sono dimostrati molto positivi, per cui il recupero degli attuali e nuovi 31 punti di vantaggio della squadra inglese che si fanno molto difficili da recuperare nelle prossime 4 gare che rimangono alla fine della stagione
Tra tutti questi piloti non vi è il “titolare” del giro veloce e relativo punto in classifica che è andato a Tsunoda Alfa Tauri giunto entro i primi 10 alle spalle di Stroll che ha così riscattato la serie di prestazioni deficitarie dell’ultimo periodo, togliendolo al compagno di squadra che era fuori dalla classifica dei primi 10 piloti .
Verstappen ha avuto di che fare per ottenere questa vittoria in quanto, stranamente, ha avuto a che fare con dei problemi che lo hanno messo in difficoltà sulla sua “super”monoposto: problemi ai freni ed infine anche nella gestione, fuori dalla norma, dei pneumatici che era stato sinora il punto di forza della monoposto campione del mondo.
Il tutto è da ascriversi al suo6 posto in allineamento che, con la strategia decisa, lo hanno visto dover lottare spesso all’internodel gruppo e non solo nell’aria “pulita” a cui si era sinora abituato