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Il nome Ferrari non è sufficiente

Fine settimana nero per il nome Ferrari sia alla mostra del cinema di Venezia sia in gara in Giappone.

La pellicola che ripercorre un preciso periodo della vita del Drake non ha riscosso quell’interesse da parte della critica cinematografica, che ci si aspettava per il solo del nome del personaggio interessato.

Tutti coloro che davano il film ad alto livello, quasi vincente, hanno evidenziato che i loro giudizi erano suggeriti dal mito del nome non dalla realtà dei fatti.

Oltre all’aspetto del momento particolare di quella trance della vita i cui personaggi che potevano dire e suggerire realmente qualcosa non vi sono più, il resto è vissuto sul relata refero.

Anche per quanto riguarda le riprese dei momenti “agonistici” facenti capo a Modena sono tutti dei “fake” clamorosi e sono serviti solo per soddisfare gli appetiti locali per pubblicizzare lo storico esistente in città.

Per alcuni aspetti il film lascia degli interrogativi come lo fece il predecessore, film sull’intera vita, con Castellitto.

Nella stesso fine settimana la Ferrari non ha concretizzato in Giappone sotto il monte Fuji, con le 499P, quanto successo a Le Mans e la Toyota si è riconfermata iridata nella specialità, Sul traguardo a precedere le vetture di Maranello anche Porche che è stata al comando per 2/3 della gara di 6 ore.

I problemi di cui le due vetture sono state vittime sono in pratica gli stessi che vengono lamentati in F.1. Problemi nella gestione delle gomme anche in funzione del Bop penalizzante e della minore potenza disponibile.

Nonostante si siano tentate soluzioni “sofisticate” con intrecci nell’utilizzazione di differenti tipi di battistrada a tra la destra e la sinistra della vettura, il risultato finale ha registrato anche l’onta del doppiaggio.