L’idea delle nuove tute un pò “retrò” che i piloti indosseranno a Monza con l’equivalente merchiandaising legato agli accessori non saranno certo sufficienti per scaldare l’animo degli appassionati in attesa di quello che potrà essere il risultato finale, anche in funzione delle condizioni del meteo che peggioreranno proprio per il giorno della gara con un 52% di possibilità di pioggia proprio per il momento della partenza
Nelle ore appena trascorso a Maranello tuoni e fulmini sia meteorologici sia all’interno della GES della Ferrari durante la messa sul tavolo dei confronti delle carte disponibili e quelle che sono state “sbagliate” in occasione dello scorso fine settimana.
La SF-23 risulta essere per definizione assunta una monoposto caleidoscopica e quel che ormai sembra essere assodato è il perché ciò accade. Un perché che non trova una risposta ne una chiave di lettura che sia sufficiente per corrispondere a qualsiasi cambiamento, in positivo.
Se la monoposto ha dei problemi o delle caratteristiche che non si riescono ad esplicitare succede che anche i tecnici non siano in grado di trovare una qual si voglia risposta che possa fare sperare in un miglioramento che invece oltre a non arrivare, dopo la pausa estiva si è concretizzato in ub qualcosa di “negativo” che anche costato un super lavoro ai box, specialmente sulla monoposto di Leclerc.
Una domanda he si fa il “popolino” degli appassionati è il perché la monoposto non si riesca a mettere a punto per funzionare in un modo decente, quando invece si vedono le avversarie che almeno in qualche gara hanno dimostrato un netto miglioramento a fronte dell’inizio della stagione.
Oltre alle problematiche tecniche in Olanda con la pioggia battente si sono manifestate delle situazioni che sono sembrate “tragi-comiche, come è già avvenuto in passato: andare alla ricerca delle gomme da montare sulla monoposto già alzata da terra e senza le gomme con cui era partita. Che quel tempo perso sia stato fondamentale non si può certo dire a fronte del distacco lamentato a fine gara o sul confronto del miglior giro veloce. Moralmente, però, è stato un problema psicologico sulla “tranquillità” del pilota.
L’unica cosa, positiva, almeno sinora, ma sarà poi vero? Si è intrapresa la strada del silenzio ufficiale fatte salve poi quelle che saranno le “soffiate” che ogni singolo si lascerà “sfuggire” all’amico dell’amico. L’enunciazione ufficiale, sinora, ha portato male a fronte di quelli che sono stati, poi i risultati ufficiali.