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Quando a Silverstone si atterrava e dove è nato il mondiale di F.1

Una delle caratteristiche del tracciato di Silvertsone era quella di poter atterrare direttamente ai suo interno con i voli privati.Poi a seguito delle ricorrenti modifiche del tracciato ci si è dovuti indirizzare in altri aeroporti di cui l’Inghilterra non è certo carente.

Aeroporti di cui si capisce subito il DNA dalla conformazione delle pista principale. Se fatta a schiera d’asino circa a metà della sua lunghezza era dedicata ai bombardieri.

A Silverstone  E’ nato il campionato mondiale di F.1 ed il 14 luglio del 1951 si assistette alla prima vittoria della Ferrari con Gonzales. Un anteprima delle 1062 partecipazioni che la scuderia di Maranello vanta in F.1 con un 25% circa di vittorie. e con una continuità unica.

la prima versione del circuito con la pista ricavata dalle piste di raccordo e parcheggio

Dell’unione delle tre piste di un aeroporto della seconda guerra mondiale è rimasto poco per le successive modifiche apportate dopo la curva Abbey e lo spostamento della linea di partenza dopo la curva Club

Le curve iconiche di Silverstone sono Maggotts, Becketts, Chapel: che a livello di messa a punto richiedono la minima resistenza all’avanzamento. Curve in cui le gomme sono sottoposte a enormi stress a causa della velocità media raggiunta dalle monoposto, tra le più alte del campionato.

Per questo motivo il fornitore unico farà debuttare pneumatici di nuova costruzione, più resistenti alle fortissime sollecitazioni e che consentono di poter mantenere le stesse caratteristiche di pressione alla partenza:

Nonostante i primi test effettuati si è avuta la conferma che la nuova struttura non ha modificato le caratteristiche già conosciute questa è un’altra variabile da tenere in conto per gli ingegneri nel mettere a punto le monoposto.

Silverstone è poi caratterizzato da un paio di fattori condizionanti, ovvero le condizioni del meteo: oltre alla pioggia che è sempre in agguato e viste le velocità molto elevate complica di molto le cose, negli ultimi anni è stato soprattutto il vento a complicare il lavoro da effettuare ai box per le regolazioni puntuali.