Dopo 4 ore dalla fine della gara, la classifica del G.P. d’Austria è stata rivoluzionata su una “segnalazione” della Aston Martin che ha richiesto di rivedere quanto successo: 1200 volte in cui i piloti sarebbero usciti dal limite della pista, in particolare nella famigerata curva 10.
Curva 10 il cui limite della linea bianca “invalicabile” a detta di tutti sarebbe stata difficile da rispettare per “scarsa visibilità”.
Scarsa per chi non è all’altezza dei migliori sia per qualità personali sia per quello che la loro monoposto permetteva in prestazioni.
Ferma restando la posizione finale dei piloti sul podio Verstappen Leclerc e Perez, risalito dalla 15a posizione sullo schieramento proprio a causa del superamento di un track limit nel primo turno di qualifica, le prime vittime illustri sono stati Sainz, autore di una gara straordinaria per difendere il proprio 3° posto ma anche per difendere Leclerc da un possibile attacco di Perez, ed Hamilton che hanno lasciato il loro risultato in pista per scalare di 2 posizioni.
Sainz è passato 6° a favore di Norris ed Alonso mentre Hamilton è stato classificato alle spalle del suo compagno Russell mentre Gasly è rimasto comunque in zona punti.
Altri 5 piloti hanno visto peggiorato il loro risultato.
La penalizzazione a tavolino, tra i 5 ed i 10 secondi a seconda del numero di “frazioni” commesse, non è molto coerente in quanto, se comunicata scurante alcune fasi di gara, quando commesse, potevano consentire ai piloti di recuperare con un incremento del loro ritmo di gara il tempo imposto per la penalizzazione.
Questa revisione del risultato è stato innescato dall’Aston Martin a vantaggio del risultato di Alonso in particolare, lascerà degli strascichi ammesso e non concesso che le squadre dei piloti penalizzati, in particolare Sainz ed Hamilton, possano presentare ricorso sui tempi ed i modi con cui queste penalizzazioni sono state comminate.