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Fuoco rosso: come vincere dopo 5.500km.

Antonio Fuoco parte dalla prima casella nello schieramento della 24 ore di Le Mans che, nell’edizione del centenario, festeggia il 50° dell’ultima presenza della Ferrari con la sua 499P proprio dalla prima fila di allora con Merzario e Pace, 312 PB.

Il Made in Italy, Emilia Romagna, contro il made del sol levante Toyota che ha una presenza sostanziosa nelle vittorie degli anni più recenti. Questo è il vero ed unico campionato per i grandi costruttori visti i marchi che vi sono rappresentati, tutti legati direttamente ad una presenza fattiva nel mondo dell’automotive sia pure con le Gran Turismo di alto lignaggio.

Dalle ore 16 del pomeriggio, sul mitico tracciato lungo de la Sarthre, che per le gare minori si affida al “gemello” circuito Bigatti, non vi è solo una rincorsa alla vittoria, che consacra nella storia dell’automobile, ma anche quella di andare a superare il record della distanza percorsa in 24 ore, di oltre 5.500 chilometri.

Una maratona che coinvolge in funzione “paritetica”: mezzi, piloti ( 3 per ogni vettura), meccanici, consumi di carburante e pneumatici. Da primo si arriva alla fine solo se questi ingredienti sono amalgamati alla perfezione tra di loro.

Il numero iconico della 499P più veloce, la Ferrari 50, oltre alla ricorrenza dei 50 anni passati prima di questo ritorno, secondo la cabala ha il significato del pane, ovvero di quello che una volta era la giusta ricompensa del lavoro ben fatto.

Pane essenziale per la vita della famiglia senza voler sconfinare nel religioso con il significato dell’eucarestia.

Per rendere ancora più probante questo ritorno vi sono le previsioni del meteo nel comprensorio. La pioggia dovrebbe essere un ulteriore problema con una partenza più che bagnata ed un proseguire in cui la pioggia dovrebbe, sia pura sempre presente abbassare la propria intensità.

Ingrediente indesiderato ma in grado di dare ulteriore valore aggiunto senza parlare di “gara bagnata”, gara fortunata.