Per chi avesse delle velleità per il G.P. di Spagna, Vetrstappen ha messo subito in chiaro quali sono le sue velleità per la gara di domenica:vincerla senza se e senza ma.
A fargli da scudiero a decimi luce il compagno di squadra Perez che con 768 millesimi è riuscito ad anticipare la sorpresa di Monaco Ocon con l’Alpine che ha segnato il terzo tempo con un ritardo di pochi centesimi mentre il suo compagno ha il 5° tempo preceduto da De Vries con Alfa Tauri.
Per solo 2 millesimi Alonso si è dovuto accontentare del sesto posto davanti a Magnussen che ha preceduto Leclerc per 5 millesimi a Sainz, entrambi impegnati a capire come regolare la SF-23 che monta parecchie novità macro e micro aerodinamiche a partire dalle pance laterali che hanno modificato la presenza, molto ridotta, per non dire annullata, della vasca che le caratterizzava.
Da Maranello hanno escogitato soluzioni sofisticate per l’estrazioni dei flussi che hanno il compito di evacuare l’aria calda che hanno attraversato i radiatori. Alle differenti soluzioni di evacuazione si aggiungono dei deviatori di flusso nella zona alta e posteriore dell’abitacolo copiando l’andamento della carrozzeria dal periscopio sino all’attacco con il cofano motore.
A sinistra gli sfoghi più “ampi” e di antica memoria, a destra più elaborati ma di dimensioni e numeri minori. Alcune cose non sono state modificate con il percorso dell’aria dalla parte inferiore e laterale alla scocca alla parte superiore, sia pure con un percorso e disegno differente.
In affanno le Mercedes con Russell tra i primi 10 mentre Hamilton è ancora più attardato. Sembra abbia difficoltà a sfruttare al massimo quanto ulteriormente sviluppato