Sono in molti che si lamentano del nuovo sistema per la raccolta programmatica dei rifiuti con il porta a porta. Il sistema fatica ad andare regime anche per una certa inciviltà dei cittadini ma anche per i ritardi con cui i sacchi della raccolta plastica e carta rimangono sui marciapiedi, in quanto anche nascosti alla vista dalle vetture parcheggiate.
In primis: il mettere questi sacchi sui marciapiedi è un segno di assoluta indifferenza per i loro frequentatori, i pedoni, ed in particolare per coloro che non sono normo dotati, hanno problemi di deambulazione, per non parlare poi di coloro che sono ipovedenti e non sono accompagnati da persone o cani guida.
D’altronde mettere i sacchi in strada è quanto di peggio per la circolazione per cui sarebbe più logico che Hera e Comune si accordassero affinché fosse predisposto ai cittadini di portarli in prossimità dei cassonetti per la raccolta indifferenziata del vetro e dell’umido.
Oltre a rimettere il marciapiede alla sua destinazione d’uso corretta la situazione andrebbe a ridurre l’incremento del livello di inquinamento da gas di scarico che questi mezzi stanno arrecando per il continuo stop, con motore che rimane acceso, and go, grossi mezzi per la raccolta .
Nella via in cui abito, lunghezza poco più di 100 metri, sono 4 le soste con motore acceso e le relative e successive ri-partenze mentre prima un mezzo, della stessa portata, si fermava e ripartiva solo nel momento in cui il meccanismo automatico sollevava per lo svuotamento automatico il cassonetto.
Per effettuare la raccolta, oggi sul predellino e sul retro del mezzo, vi è una persona che di volta in volta scendere attraversa anche la strada, raccoglie i sacchi e li getta all’interno del camion stesso.
Quando la scorsa settimana, con la pioggia era battente, questa persona l’acqua se l’è proprio presa tutta, sia pure con tuta impermeabile. C i viene da domandare cosa andrà a succedere se nella stagione invernale tornassero le normali nevicate di stagione con gli accumuli di neve da superare.
Riveder e correggere è imperativo