Se si esclude quanto successo attorno al 10° e sul finale dal 45° in poi il G.P. di Azerbaijan ha offerto uno spettacolo che si può definire di calma piatta per quanto riguarda il mantenimento delle posizioni in gara anche in funzione della riduzione nella lunghezza in cui era possibile utilizzare il DRS ma anche per il mantenimento dello stato dei pneumatici caratterizzati da due sostanziali format di utilizzazione tra la parte più veloce e quella mista che si corre all’interno della città.
Nella parte mista è troppo sensibile l’effetto dell’aria turbolenta, sporca, che investe le monoposto che inseguono e che pertanto devo stare ad una distanza che non comprometta in modo troppo veloce la consistenza dei battistrada se gli stessi sono propensi a “scivolare” sull’asfalto.
Quello che si perde nel tratto misto non è stato confermato dai guadagni che si possono concretizzare nella parte veloce per cui arrivano a mancare i sorpassi anche nell’utilizzazione del DRS. Morale della favola è mancato quello spettacolo che tutti i promotori si aspettano per la propria gara per garantirsene un futuro. SE mancano i sorpassi, emblematica la calma piatta per le posizioni di vertice la gara si mostra abbastanza noiosa se non intervengono anche gli errori che contribuiscono alla presenza in pista della Safety Car che “scatena” le strategie di gara per il cambio delle gomme nei pit stop.
La situazione è stata classificata dai diretti interessati che hanno tutti espresso sia pure a diversi livelli la preoccupazione che gare nella fattispecie possano declinare al basso l’interesse per la presenza alle gare stesse ed al loro seguito tra i telespettatori su cui incide anche la capacità delle regie di individuare momenti salienti anche se gli stessi non si presentano nelle prime posizioni.
Nel nuovo format dedicato alla gara sprint ha visto il proprio motivo d’interesse solo quando Russell e Verstappen si sono dati battaglia con il risultato a vantaggio del campione del mondo sotto la bandiera a scacchi.
Negli anni passati le turbolenze negative, alcune create anche ad arte con soluzioni tecniche studiate per incrementare quelle “naturali, erano molto consistenti ed i piloti lamentavano un deterioramento più rapido dei battistrada.
Le soluzioni tecniche che la FIA ha studiato ed imposto hanno migliorato la situazione, nell’anno passato, ma già da quest’anno le evoluzioni espresse dalle ovvie soluzioni di maggiore efficenza hanno portato ad avere, sì un carico maggiore, ma nello stesso tempo un ritorno percentuale delle problematiche del passato, per cui si sta facendo strada la necessità di ulteriori interventi che riequilibrino il sistema.