La F.1 si sta indirizzando verso una spettacolarizzazione dell’effimero a fronte di un lavoro che invece è alta tecnologia ed impegno economico.
Sembra che il suo futuro diventi sempre più simile al Wrestling dove il tutto è spettacolarizzato ed il concreto è solo il giro di denaro che lo “avvolge” perché sia i colpi inferti e quelli subiti sono simili alle bolle di sapone.
Quanto è successo in Australia ha fatto capire come la F.1 attuale sia più propensa ad essere interessata a questa spettacolarizzazione sia per le insufficienze regolamentari ma anche per il comportamento degli uomini che sono indirizzati a farne rispettare le regole, molte da rivedere e correggere.
L’unica cosa positiva è che, come nel wrestling, grazie all’alto libello di sicurezza espresso dalla cellula di sopravvivenza, non si fa male nessuno, almeno seriamente.
Esempi eclatanti l’incidente di Grosjean con una gran palla di fuoco e quello di Zhou la cui monoposto è volata bene oltre le barriere di bordo pista.
L’ unica spettacolarizzazione limitata è quella che era l’ arrampicata dei meccanici di pista per salutare il risultato dei rispettivi piloti, sotto la bandiera a scacchi, per il resto tra bandiere rosse e Safety Car, chi più ne ha più ne metta.