I PRIMI PROTOTIPI DELLA NUOVA R5 SU PIATTAFORMA CMF-B EV INIZIANO I TEST DI RESISTENZA E MESSA A PUNTO
30 Marzo 2023
Prima del reveal nel 2024, la futura Renault 5 elettrica si fa conoscere svelando le varie fasi della sua genesi e sviluppo.Prima fase decisiva per mettere a punto il futuro modello di serie: testare i primissimi prototipi, i cosiddetti muletti, su tutti i tipi di terreno e con ogni aderenza, anche in condizioni di freddo estremo.Su questi muletti si inaugura la nuova piattaforma CMF B EV dell’Alleanza: la CMF, ossia la Common Module Family, dove “B” sta per segmento B e EV per Electric Vehicle.La nuova piattaforma 100% elettrica rende possibile un costo di produzione del 30% inferiore a quello di ZOE. Saprà anche offrire un immancabile piacere di guida
I muletti, primi prototipi della Nuova R5
I primi nove prototipi della futura Renault 5 elettrica sono attualmente testati dagli esperti Renault nell’ambito del processo di sviluppo e messa a punto del veicolo.
Si tratta di muletti dotati di piattaforma, gruppo motopropulsore e batteria tecnicamente in linea con il futuro veicolo di serie. Per quanto riguarda il design, invece, non sono ancora fedeli al futuro modello, in quanto sono presentati con la silhouette di Clio. Ad un occhio esperto non sfuggirà che questi muletti hanno uno sportellino di ricarica.
Alternando prove statiche e dinamiche, messa a punto e resistenza, quest’inverno i muletti sono testati in condizioni di scarsa aderenza (ghiaccio, neve) ad Arvidsjaur, nella Lapponia svedese, ma anche in condizioni di media e forte aderenza nei centri tecnici Renault di Lardy, nella regione parigina, e di Aubevoye, in Normandia.
Riproduzione di tutti i tipi di sollecitazioni presso il centro tecnico di Aubevoye
Il sito Renault di Aubevoye è unico e inimitabile, perché dispone di mezzi e strumenti all’avanguardia per riprodurre tutta la gamma di sollecitazioni che i veicoli subiranno un giorno nelle mani dei clienti: 613 ettari di superficie, 36 piste che si snodano per 60 km, 42 banchi di prova, 2 gallerie del vento, 18 camere di corrosione, il tutto celato da 272 ettari di boschi che mettono al riparo dai curiosi le auto in via di sviluppo.
Il grande freddo: test in condizioni estreme
I test effettuati nella regione di Arvidsjaur, all’estremo nord della Svezia, vicino al Circolo Polare, sottopongono il veicolo a sollecitazioni estreme: terreni ghiacciati e laghi gelati, dove in alcune giornate invernali si sfiorano i -30 gradi, con raffiche di vento che possono essere insopportabili. La meccanica è messa a dura prova, per cui bisogna accertarsi che i muletti della futura Renault 5 elettrica siano in grado di resistere a queste temperature e condizioni. Oltre al motore, anche altri elementi sono tenuti strettamente sotto controllo, tra cui naturalmente le batterie.
Si verifica anche l’efficienza di molti equipaggiamenti, come quella del sistema di riscaldamento, la qualità del disappannamento e dello sbrinamento e il funzionamento dei freni, degli ammortizzatori e del sistema di controllo elettronico della stabilità (ESC – Electronic Stability Control) sulla neve. In caso di neve fresca, ci si accerta anche che la neve non si accumuli sui freni, con i malfunzionamenti che potrebbero derivarne. Tutte situazioni che non si possono riprodurre in un centro tecnico, ma che i test in condizioni di freddo estremo consentono di verificare.
«Questi primi test compiuti con prototipi dinamici rappresentativi devono permetterci di confermare, in particolare, le scelte effettuate in termini di prestazioni, comfort e comportamento per lo sviluppo della futura Renault 5 elettrica. Senza svelare nulla in questa fase, possiamo dire che i primi giri di pista effettuati già ci posizionano chiaramente ai massimi livelli della categoria, nella degna tradizione di Mégane E-Tech e ci incoraggiano a proseguire con entusiasmo il processo di convalida, fino al lancio commerciale previsto l’anno prossimo.»
Jérémie Coiffier, Direttore Ingegneria Famiglia B-EV
La piattaforma CMF B-EV muove i primi passi
Inaugurata per la prima volta sulla nuova Renaut 5 elettrica, la nuova piattaforma CMF-B EV intende posizionarsi come la più competitiva del suo segmento, offrendo al tempo stesso i massimi livelli di prestazioni della categoria. A tal fine, questa piattaforma riprende il 70% dei componenti della piattaforma CMF-B, utilizzata in particolare per Clio e Captur. Rispetto a quella di ZOE, la piattaforma CMF-B EV permette di ridurre il costo di produzione del 30%.
La nuova piattaforma modulare facilita la produzione, lo sviluppo e l’ottimizzazione delle prestazioni dei modelli elettrici di nuova generazione del segmento B. Con la sua progettazione e vantaggi rende possibile creare veicoli elettrici con un nuovo design, regolando la carreggiata e il passo per adattarsi a diversi tipi di carrozzeria e stile. Come Mégane E-Tech Electric, la futura Renault 5 elettrica sarà un punto di riferimento per il suo segmento in termini di piacere di guida. La dinamicità sarà moltiplicata grazie all’ottimizzazione del telaio dotato di retrotreno multilink, di solito riservato ai segmenti superiori, e grazie al centro di gravità ribassato con le batterie installate sotto il pianale.
«La nuova piattaforma CMF-B EV è un’ottima opportunità in termini di prodotto, in quanto consentirà alla futura Renault 5 elettrica di offrire un vero piacere di guida, pur essendo molto competitiva nel segmento.»
Delphine de Andria, Direttrice Prestazioni Prodotto Segmento B-EV
Test anche sul nuovo motore e sulle batterie
La piattaforma CMF-B EV dispone di un vano motore a ingombro ridotto, dato che le dimensioni dei componenti dei motori elettrici sono più compatte rispetto a quelle dei motori termici.
Il motore elettrico della nuova Renault 5 si baserà sulla comprovata tecnologia del motore sincrono a rotore avvolto, che si ritrova in particolare su ZOE e Mégane E-Tech Electric. Offrendo un miglior rendimento di quello del motore a magneti permanenti, l’associazione di questa tecnologia con l’assenza di terre rare permette di limitare sia i costi di produzione su vasta scala che l’impatto ambientale del motore.
Inoltre, il motore potrà contare su una nuova architettura interna, mettendo insieme i tre componenti principali:
- Convertitore DC/DC, che converte i 400 V della batteria in 12 V
- Caricabatterie
- Controllo della distribuzione della corrente gestito dall’accessory box
Riunendo in un’unica scatola le varie funzioni svolte da questi tre componenti, si rende il motore più compatto e meno pesante. Più leggero di una ventina di chili rispetto a quello di ZOE, il motore della futura Renault 5 elettrica offrirà miglior piacere di guida e maggiore dinamicità del suo predecessore.
La competitività ricercata da Renault con questo veicolo sarà ottenuta anche grazie al nuovo pack batteria. Il passaggio da 12 moduli, come nella batteria di ZOE, a 4 grandi moduli semplifica l’architettura e consente di ridurre il peso di 15 kg. Dotata di un unico strato di moduli, il pack batteria si integrerà perfettamente nella nuova piattaforma. La futura Renault 5 elettrica sarà, infatti, in grado di trasportare più kWh in un volume ridotto.
Particolare attenzione è stata posta anche all’integrazione del pack batteria nella piattaforma che lo protegge. Il suo posizionamento conferirà rigidità al sottoscocca migliorando, al tempo stesso, l’acustica e il piacere di guida.