Da domani ben 3 squadre saranno impegnate a lavorare, sempre al Sakhir per sviluppare i prototipi dei nuovi pneumatici che dovranno utilizzati il prossimo anno. Pneumatici rivoluzionari, per composizione tecnica e delle gradazioni battistrada.
Una sfida complessa, perché sarà necessario riprogettare completamente la struttura delle coperture, che dovrà essere capace di resistere agli sforzi con basse pressioni in uscita dai box, ma anche evitare il surriscaldamento nel momento in cui la gomma si sarà stabilizzata entrando nel corretto range di funzionamento. Secondo quanto quantificato dal fornitore unico, questo passaggio potrebbe comportare un aumento di pressione stimabile tra gli 8 e i 10 psi.
La temperatura a cui funzionano le termocoperte è già stata ridotta da 100°C all’anteriore e 80°C al posteriore a 70°C lo scorso anno, con un’ulteriore riduzione a 50°C era prevista per il 2023, quantomeno prima che venisse cancellata dai piani a causa dei feedback negativi da parte dei piloti.
Tra coloro che hanno già avuto modo di provare le novità in vista del 2024 c’è Lewis Hamilton, il quale ha testato un prototipo non definitivo al Paul Ricard durante una sessione di test a inizio febbraio, con temperature ancora piuttosto basse.
Discutendo delle prove effettuate, il sette volte campione del mondo non si è detto particolarmente favorevole all’idea di rimuovere le termocoperte, definendola una scelta rischiosa che potrebbe portare a un incidente.
L’idea di rimuovere le termocoperte è qualcosa di cui si è sentito parlare anni fa, è un obiettivo comune della FIA, promoters e team per raggiungere il target di diventare carbon neutral. Ogni step per rendere lo sport più sostenibile è importante e uno di questi passi è eleminare l’uso delle termocoperte per ridurre l’uso di elettricità per scalare le gomme prima dell’utilizzo sia in prova sia in gara.