Corre voce che nell’ambito di una lotta economica e di potere nella zona medio orientale, anche se l’attuale presidente della FIA fa capo a quel settore geopolitico ma con un certo confronto tra le parti, sia stata fatta una offerta sostanziosa e quasi impossibile da rifiutare a Liberty Media per acquisire tutto quanto della F.1 è attualmente gestita dalla società USA ma con sede operativa a Londra.
Si parla di una offerta di 20 miliardi di dollari da parte dell’Arabia Saudita e dei suoi partner per acquisire in toto la gestione della immagine della F.1 a fronte dei 4-5 miliardi cui viene valutato oggi l’affaire a fronte dei 3 che sono stati versati a suo tempo alle società facenti capo a Bernie Ecclestone.
Si mormora che lo stesso manager inglese potrebbe essere inserito come consigliere in tutta l’operazione con gli importanti suggerimenti del caso e con cognizione di causa.
In questo chiacchiericcio, abbastanza concreto, rimane da estrapolare il vero perché la Ferrari ha deciso di non fare ricorso al proprio diritto di veto, all’interno della F.1, per quanto riguarda le decisioni prese in funzione di come, quando e perché diventeranno operative le nuove normative relative ai motori della nuova generazione che dovranno essere utilizzati per spingere le monoposto di quella generazione.
Visto quanto successo nel mondo del calcio non c’è da mettere in dubbio tutte le basi dell’operazione, in particolare dal punto di vista economico ed anche per l’aspetto di esternalizzare un approccio di cui è stato visto quanto successo per i mondiali di calcio.