La Modena “Capitale dei Motori”, sic, è sempre più in “caduta libera” perde pezzi a tutto andare sia sul settore prettamente agonistico, della corse organizzate, sia su quello delle manifestazioni collaterali, mussali e relative alle auto storiche.
Per quest’ultimo settore, il tutto è da imputarsi, in particolare, alla presa di posizione dell’ente Fiere di Bologna che detiene la maggior parte delle azioni della Fiera di Modena da cui si stanno svincolando tutti gli enti locali, per legge, che ha acquistato i diritti dell’organizzazione del Salone di Padova.
Una “pugnalata” a quegli organizzazioni modenesi che si sono sempre impegnati per sviluppare, a livello locale, il mix tra i giovani e quel passato che non hanno potuto vivere in prima persona.
Poi il rinnovato e mancato passaggio della Mille Miglia i cui organizzatori hanno preferito spostare il loro interesse in Lombardia e Piemonte, stesso disinteresse anche da parte degli altri organizzatori del settore delle storiche.
Come se tutto questo non bastasse anche il rally Città di Modena, già annullato nell’edizione di quest’anno, non è stato messo in calendario per il prossimo anno, in cui, proprio per l’annullamento di quest’anno avrebbe perso parte delle validità che era arrivato ad acquisire.
Questo momento di grossa difficoltà ha tutte le prerogative di un vero “funerale” e le motivazioni si possono trovate in un dedalo di motivazioni che spaziano dalla mancanza di un organizzatore locale, con l’affidamento ad altri organizzatori a livello regionale e nazionale che ovviamente hanno ben altri finalità, motivazioni economiche, relative da imputarsi all’impegno profuso per organizzare la Finale del 2021 per i Rally di Zona, mancata corresponsione degli aiuti economici da parte delle entità economiche locali.