Questa mattina, in una chiesa di San Pietro oltre modo gremita, i modenesi e molti di coloro che hanno vissuto la F.1 degli anni 70-80 hanno stretto la bara in cui riposano le spoglie di Mauro Forghieri in un caldo abbraccio che si è concluso con una quarta standing ovation quando si è chiuso il portello della Maserati quattroporte trasformata in carro funebre.
Sono mancati, anche perché ormai sono rimasti in pochi, i rappresentanti di quel periodo della F.1 e che gli sono stati acerrimi avversari pur rispettandolo per le sue idee avveniristiche.
C’è stato l’animo di Mauro Forghieri , su mandato di Enzo Ferrari, nel contatto con Ayrton Senna e Gerard Ducarouge perchè i due entrassero a far parte del Cavallino Rampante e tutto aveva raggiunto un traguardo molto positivo ma qualcuno, in Ferrari, ci mise lo zampino, mettendo una “pulce” nell’orecchio di Enzo Ferrari, per cui quello che era già stato definito ed attendeva solo la definizione del contratto tra le parti rimase “lettera morta”.
Una replica di questo contatto, con il pilota brasiliano, si ebbe quando la Lamborghini, tramite la Chrysler, si propose come fornitrice del 12 cilindri di Forghieri sulla Mc Laren. I test effettuati su una vettura “assemblata” per l’occasione, lasciò entusiasta Senna che ne chiese l’utilizzo in gara. Il tutto andò in fumo in quanto Ron Dennis allora patron della monoposto inglese preferì accordarsi con la Peugeot che oltre alla fornitura dei motori mise a disposizione una sponsorizzazione da 140 milioni.