In questo fine settimana era l’occasione per festeggiare i 50 anni da quando si era svolta la prima edizione del Rally Città di Modena, quello vero, con partenza dalla mitica P.za Roma ed un numero di partenti a cui si affiancava la qualità delle migliori compagini allora impegnate nel campionato italiano.
Il 50° anniversario non può essere festeggiato in quanto l’organizzatore designato a sostituire la scuderia del parmense, che si era accollata la parte operativa nell’anno passato, non ha trovato le stimolazioni necessarie per operare ed ha alzato bandiera bianca già da parecchi mesi, prima ancora che fosse possibile iniziare l’inter necessario.
Sulle cause di questo “passare” la mano per l’anno in corso non si ha nessuna notizia ufficiale e come si dice il “silenzio è d’oro” che è proprio quello che sembra sia mancato ad un certo omento e poi una coltre quasi “omertosa” è scesa sul mancato evento.
La giustificazione relativa alla mancanza di posti letto nel comprensorio dove ospitare piloti ed i relativi accompagnatori tecnici ha scatenato le ire dell’associazione degli albergatori modenesi che ha sbugiardato l’insinuazione.
Molto male l’hanno presa anche i sindaci del comprensorio le cui strade sarebbero state interessate al competizione in quanto hanno sentito le grosse lamentele degli esercenti locali che si sono visti sottrarre una opportunità di guadagno durante un momento di crisi.
Anche in questa direzione bocche tassativamente cucite e tutto si ferma a fare riferimento alle comunicazioni relative alla mancanza di posti letto. Forse anche qualche intervento politico in questa direzione.
Anche il futuro sembra diventare “oneroso” in quanto quando un organizzatore non rispetta il proprio impegno di calendario nell’anno si potrebbe prospettare una revisione delle validità per un eventuale organizzazione dell’anno successivo, il 2023 nel caso di Modena, al ribasso e quindi con una minore possibilità sul numero degli iscritti.