Il ritorno della F.1 su circuito cittadino di Singapore coincide con l’adozione dei nuovi pneumatici che sono chiamati ad esprimersi su un asfalto che è nuovo e quindi rappresenta un incognita anche in funzione dell’umidità che sul far della notte si fa più pressante.
La scelta delle gomme con il battistrada più morbido tiene contro di queste situazioni con delle temperature ambiente che dovrebbero favorire temperature più basse e nello stesso tempo più stabili per le due ore della gara prima dell’arrivo della notte vera e propria in cui l’umidità, già di per se pressante per i fisici dei piloti, andrà ad aumentare.
Molta attenzione deve essere prestata ai livelli della carburazione proprio per il coefficiente di umidità che si farà sentire su tutti gli addetti del Circus e pertanto in queste ultime ore prosegue la stabilizzazione del fisico a queste nuove condizioni “avverse” anche senza la presenza della pioggia.
I motori ne patiscono e quindi nella scorsa settimana si è prestata molta attenzione alle simulazioni che sono state effettuate al banco prova per capire quanti dei 1034 cavalli di potenza espressi nella gara di Monza potranno essere recuperati.
Nel programma delle strategie si sono applicati questi nuovi parametri mentre si è valutato cosa possa succedere con il, molto probabile, ingresso, della Safety Car che potrebbe scompaginare le situazioni di pista e pertanto sia l’utilizzo delle gomme sia i tempi in cui le stesse potranno essere sfruttate porteranno a delle strategie abbastanza conservative, ovvero quello che possono consentire di trovarsi ad effettuare il più stop nel momento giusto, ovvero la neutralizzazione che nasce dall’ingresso della Safety car.
Si ricordi îl caso Piquet coși mal fatto da essere ancor oggi ricordato ed esempio lampante di come il diavolo non insegni a fare il coperchio delle “malefatte” con le conseguenze che sono state decisamente pesanti ma nello stesso tempo un punto fermo per quelli che poi sono stati i futuri comportamenti in pista.