Sainz ha ammesso che tutto ciò che viene fatto in Ferrari, errori compresi, sia amplificato. Quando si è trovato nella stessa situazione in altri team, le critiche piovute addosso all’epoca furono molto più blande delle attuali.
“E’ molto difficile generalizare, dicendo che avremmo dovuto essere più coraggiosi nelle strategie, o più prudenti. Bisognerebbe prendere ogni episodio e analizzarli in modo indipendente. Sono abbastanza sicuro che, presi uno per uno, ogni risultato o conclusione possa essere differente”.
“Forse avremmo potuto essere più coraggiosi, oppure avremmo dovuto prendere decisioni più sicure. Per me si tratta di migliorare continuamente e di trovare sempre il modo di fare le scelte giuste al momento giusto”.
E’ anche vero, però, che la Ferrari ha una cassa di risonanza completamente diversa da quasi tutto il resto dei concorrenti che attualmente militano in Formula 1.
“Nel corso dell’anno ci sono state molte occasioni in cui abbiamo fatto le scelte giuste e nessuno è venuto a dirci: ‘Avete fatto la scelta giusta’, oppure nessuno è venuto da noi per congratularsi per questo aspetto”.
“Ma d’altra parte, quando ci sono state due o tre occasioni in cui col senno di poi sono risultate sbagliate, ci sono state critiche feroci”.
“Per me in Ferrari è tutto più difficile. Quando ero in Toro Rosso e Renault, quando veniva fatto un grosso errore nessuno voleva sottolinearlo. Nessuno criticava e nessuno metteva in difficoltà come invece succede in Ferrari”, ha concluso Sainz.