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Al “superfast” mancano i 7.000 chilometri

Sono 7.000 i chilometri che in Ferrari vengono giudicati come una garanzia di ogni singolo motore per poter rientrare nell’utilizzo di sole 3 unità nell’arco di tutta la stagione di F.1. Ecco perchè ad un certo punto la versione “superfast” ha dovuto, già a suo tempo, essere ridimensionata perché vi era una difficoltà di base a raggiungere questo chilometraggio con il progetto completo.

Il primo motore omologato, quello di inizio stagione, era la versione ridimensionata che, con una minore efficenza, riusciva ad essere vicino a quei 7.000 chilometri registrabili al banco prova che, per quanto sofisticato, dimostra come sulla pista c’è una bella differenza e qualcuno ipotizza che il gap possa essere dovuto alla serie di sollecitazioni cui sono sottoposte le monoposto per le nuove soluzioni aerodinamiche.

Stando a quelle che sembrerebbero essere le prime informazioni sia il motore endotermico sia il gruppo del turbo hanno avuto dei problemi per cui sul nuovo motore il numero 3 verrebbe montato il gruppo del turbo e gli annessi provenienti dal motore 1. A tale proposito non è ancora stato annunciato se nelle prove del venerdì la Ferrari pensasse di utilizzare il motore 1 per risparmiare chilometri nella prima fase di sviluppo della monoposto sul circuito di Montreal.

Oltre a questo problema rimane quello relativo alla pompa idraulica di pressione che ha fermato Sainz mentre gli stop delle vetture clienti sembra siano da accomunarsi con alcune soluzioni accessorie che sono differenti rispetto alla casa madre.

Il reparto motori è in subbuglio per capire quale è il “ritmo” consigliabile sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve per arrivare a raccoglier punti che non consentano alla Red Bull di prendere troppo il largo.