Il 5 gennaio di quest’anno il titolo della Ferrari aveva raggiunto una quotazione di 236.90€ che non è stata la più alta in assoluto visto che nell’anno aveva siglato anche un valore di 248€.
Poi subito dopo la Befana solo carbone che si è concretizzato in un inesorabile discesa in cui la finanza non ha tenuto assolutamente conto dei risultati ufficializzati per quanto avvenuto durante l’anno passato, ne dei successivi risultati in F.1 per una ritrovata competitività che ha trovato però qualche inghippo per affidabilità ed errori di gestione che anno fatto sfumare quello che era stato il sostanzioso vantaggio accumulati nelle prime gare.
L’ 8 di marzo, dopo appena due mesi in una discesa continua si è registrata la peggior valutazione dell’anno a soli 165.00€. Ovvero 71,90€ in meno. Un valore talmente basso che ha stuzzicato gli appetiti degli speculatori che in poco meno di 1 mese hanno fatto si che il titolo registrasse un incremento sino a 209 €.
Un fuoco di paglia visto che a seguire il titolo si è “stabilizzato” attorno ai 180 € sino alla ultima discesa di ieri, sino a quota 172,25 prima di una leggera risalita per chiudere a 173,50.